

Ottime notizie sul fronte del risparmio energetico per l’Italia, brava non solo a confermarsi uno dei Paesi a maggiore efficienza grazie a un’intensità energetica primaria inferiore del 18% rispetto alla media europea, ma anche molto impegnata in uno dei settori chiave della transizione green in termini di investimenti. Lo sostengono due recenti studi pubblicati dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), nello specifico il 10° “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e il 12° “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”.
01Record di investimenti grazie agli ecobonus
Partiamo con il chiarire che fare efficienza energetica significa effettuare interventi volti a ridurre i consumi energetici e a ottenere il massimo risultato con il minimo quantitativo energetico possibile. Spesso, quindi, concetto di efficienza energetica è legato all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e alla possibilità di attivare iniziative di efficientamento volte a ottimizzare i consumi e ad aumentare il risparmio energetico. E lo scenario descritto dai rapporti dell’ENEA mostra come negli ultimi 15 anni, per effetto dei meccanismi di detrazione fiscale, nel nostro Paese siano stati investiti oltre 53 miliardi di euro. Ecco in dettaglio come, prendendo in esame le due misure relative all’Ecobonus e Superbonus.
02Tutto su Ecobonus 65% e Superbonus 110%
Sul fronte dell’ecobonus del 65% (cioè il meccanismo introdotto nel 2007 per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali), ammontano ad oltre 45 miliardi gli investimenti realizzati al 2020, con un risparmio complessivo di circa 19.000 GWh/anno, derivanti essenzialmente da interventi parziali su singole unità immobiliari. Lo scorso anno sono stati completati oltre 486 mila interventi di riqualificazione energetica che hanno consentito di risparmiare 1.362 GWh/anno.
La maggior parte riguarda l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti (1,1 miliardi di euro) e la sostituzione delle finestre (1,1 miliardi di euro), mentre oltre 500 milioni sono stati investiti per l’isolamento termico degli edifici, 270 milioni per le schermature solari e 175 milioni per la riqualificazione globale degli immobili.
Dopo poco più di un anno di attuazione del Superbonus 110%, al 30 novembre 2021 risulta un investimento totale ammesso a detrazione pari a 11,94 miliardi di euro, di cui 8,28 miliardi per interventi già conclusi. Stilando una classifica degli investimenti realizzati, il numero più alto ha riguardato i condomini (49,7%), seguono gli edifici unifamiliari (31,5%) e infine le unità familiari funzionalmente indipendenti (18,8%).
03Obiettivi nazionali ed europei quasi centrati
Analizzando questi dati, si nota che gli obiettivi previsti dai piani nazionali ed europei sono stati centrati rispettivamente all’80% e al 90%, soprattutto grazie al traino del comparto residenziale. Cerchiamo di capire il perché grazie ai numeri dei rapporti presentati dall’ENEA: sul fronte del risparmio obbligatorio 2014-2020 stabilito dalla Direttiva sull’Efficienza Energetica, l’obiettivo di 297.300 GWh/anno è stato raggiunto per circa il 91% arrivando a quota 270.300 GWh/anno. In questo caso i maggiori contributi sono venuti dai certificati bianchi (97.600 GWh/anno) e dal sistema di detrazioni fiscali (120.900 GWh/anno). Per quanto riguarda il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) 2017, i risparmi conseguiti nel periodo 2011-2020 hanno consentito di raggiungere l’82% dell’obiettivo indicato, rispetto al 77% dell’anno precedente. Al 2020 sono stati risparmiati 148.000 GWh/anno, principalmente grazie al contributo del settore residenziale, con una riduzione di 73.620 GWh/anno, pari al 172,5% dell’obiettivo PAEE.
04SOS Povertà energetica
L’unico neo evidenziato dall’analisi riguarda la povertà energetica, criticità che si è aggravata per causa dell’emergenza da COVID-19 anche nel nostro Paese: si tratta dell’impossibilità da parte di famiglie o individui di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici fondamentali, che servono ad assicurare uno standard di vita dignitoso (riscaldamento, raffreddamento, illuminazione, gas per cucinare nelle abitazioni, opportunità di accesso alle risorse energetiche). Secondo le stime ENEA, infatti, nel 2020 sulla spinta della pandemia la povertà energetica in Italia potrebbe attestarsi intorno al 10% rispetto all’8,3% del 2019 e all’8,8% del 2018. E sono le regioni del Sud Italia a soffrire di più, con tassi di povertà energetica compresi tra il 13% e il 20%.
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