Artaz: sicurezza e tutela, fondamentali per equità e sostenibilità aziendale

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Non un semplice adempimento, ma una rivoluzione culturale in grado di creare le condizioni per esprimere al meglio il proprio potenziale professionale: sicurezza e benessere rappresentano un binomio imprescindibile nell’ambito lavorativo, presente negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e indispensabile all’equilibrio di ogni organizzazione.  Qual è la strategia vincente per coniugare sicurezza ed efficienza in un sistema equo e sostenibile?

Lo racconta Lorenzo Artaz, Direttore Operativo del Gruppo CVA, per cui “non c’è dicotomia tra utile e tutela: solo le persone tutelate sono in grado di lavorare in modo proattivo, proficuo e intelligente”.

Sustainability e green economy rappresentano attualmente i pilastri dell’international business del presente e del futuro. Come si coniuga lo sviluppo di un’azienda come CVA con la tutela ambientale e la sostenibilità?

Ci definiamo “rinnovabili da sempre” perché nasciamo dall’industria idroelettrica che ha un fortissimo legame con il territorio ed è pervasiva rispetto ad esso: abbiamo canali che attraversano le nostre vallate in Valle d’Aosta per lunghezze considerevoli. Proprio per il forte legame che ci lega al territorio, il nostro obiettivo è avere una presenza sostenibile sia nei confronti dell’’ambiente, fornendo elementi in grado di valorizzarlo, che nei confronti dei nostri stakeholder. Questo è un approccio premiante che ci permette di crescere ed essere coerenti ai nostri valori: nel futuro, seguiremo la stressa traccia poiché il nostro passato ci ha insegnato che è quella giusta.

A proposito di sostenibilità: il concetto di “sviluppo sostenibile” comprende l’equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico, equità sociale. Quanto è importante il benessere individuale per perseguire questo obiettivo?

Per il gruppo CVA il benessere individuale è fondamentale: crediamo fortemente che il contributo che ciascun dipendente possa dare sia proporzionale a quanto senta di vivere bene nell’azienda. Per far sì che ci sia la volontà di mettere a disposizione le proprie energie e intelligenze, è importante che ci siano le migliori condizioni per farlo: metterle a sistema in un contesto virtuoso permette di fare passi avanti piuttosto che rallentarsi. Ci piace operare in questo contesto, sia all’esterno che all’interno all’azienda: anche all’esterno del gruppo, è motivante avere a che fare con persone che, come i nostri dipendenti, abbiano un approccio positivo. Per renderlo possibile, è necessario far sentire a proprio agio le persone in modo che ognuno possa esprimere le sue potenzialità liberamente. Come in un’orchestra sinfonica, ogni musicista ha la sua professionalità e il suo livello di erudizione, ma partecipa a qualcosa di comprensivo che concretizza il prodotto artistico e che nasce da un benessere individuale.

La sostenibilità delle aziende dipende anche dalla capacità di garantire la sicurezza, la salute e il benessere dei propri lavoratori. Quali sono le strategie aziendali più efficaci a supporto?

Le iniziative che CVA mette in atto a tal proposito, sono legate all’obiettivo di diffondere una nuova cultura in grado di coniugare l’evoluzione, la formazione e l’importanza dell’iniziativa individuale all’interno della nostra organizzazione. Il fine ultimo è che ogni dipendente possa sentirsi libero di avanzare delle proposte che vadano anche al di là delle sue mansioni, da poter accogliere e sviluppare all’interno della visione d’azienda. Ci sono stati casi concreti che, attraverso questo approccio, hanno permesso a diverse persone di assumere maggiore consapevolezza sulle proprie capacità. Molti operai, ad esempio, in seguito a corsi di formazione, hanno avanzato specifiche proposte innovative e le hanno poi viste applicate, avendo un ritorno in termini di fiducia e voglia di crescere. Naturalmente, ciò accade in sinergia con il business dell’azienda, ovvero valutando la concretezza e sostenibilità della proposta anche dal punto di vista economico, ma sempre con l’ambizione di creare circoli virtuosi che facciano sentire parte di una società che valorizza il lavoro di ciascuno.

Sostenibilità, quando si parla di sicurezza sul lavoro, significa rispetto dell’apparato normativo prevenzionale, o questo è solo un requisito minimo? In che modo può diventare una vera e propria strategia che pone la persona del lavoratore al centro?

Per far sì che la rivoluzione culturale sui temi della sicurezza sul lavoro diventi effettiva, occorre fare in modo che le normative di riferimento non siano percepite come distanti dalla quotidianità lavorativa. La comprensione delle motivazioni di ogni singola normativa è fondamentale: le problematiche legate alla sicurezza non sono divise o separate dalla quotidianità e, quello che cerchiamo di fare, è affrontare ogni attività che concerne la sicurezza sul lavoro in modo da far emergere che non c’è distanza tra forma e sostanza. Tutto ciò che è formale ha un sottostante da analizzare e che, se compreso, viene vissuto in modo positivo. La coerenza delle azioni, ovvero il fatto che non si possa avere la sicurezza in un ambito e trascurarlo in un altro, è fondamentale: stiamo curando con attenzione non solo i rischi sul lavoro connessi alle lavorazioni, ma anche quelli connessi all’ambiente. Nel nostro caso, vivendo in un ambiente montano, stiamo affrontando in modo concreto e comprensibile anche le problematiche legate alla conformazione geologica dei nostri territori. Il bene che stiamo tutelando, in ogni ambito, è la sicurezza: ogni azione è coerente alla necessità di avere collaboratori capaci, energici, in grado di esprimere le loro intelligenze nelle migliori condizioni. Questo può essere garantito solo nelle massime condizioni di sicurezza. Non c’è dicotomia tra utile e tutela: il nostro interesse è tutelare le persone, perché solo le persone tutelate sono in grado di lavorare in modo proattivo, proficuo e intelligente. Siamo una squadra e il percorso culturale da intraprendere non è così scontato: spesso c’è la percezione che si debba fare qualcosa perché qualcun altro lo ha deciso. In realtà, dietro qualunque tipo di adempimento, c’è una ratio. Spigare il perché delle cose è sempre la strategia vincente e le persone diventano collaborative se sono messe nelle condizioni di collaborare.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 (SDGS) affrontano il tema della salute e della sicurezza sul lavoro ben due volte: SDG 8 “Lavoro Dignitoso e Crescita Economica” e SDG 3 “Salute e Benessere”. Quali saranno gli obiettivi di CVA a riguardo nel prossimo futuro?

Il futuro di CVA lo immagino estremamente positivo perché siamo nel momento storico giusto, al posto giusto. Siamo un’azienda completamente concentrata su sostenibilità e energie rinnovabili: valori apprezzati e perseguiti in questo momento storico. Anni fa l’idroelettrico era una parte molto piccola del sistema energetico, adesso invece si punta molto sulle rinnovabili. Abbiamo intenzione di rinnovare i nostri impianti e la volontà di crescere nelle altre fonti rinnovabili: per fare ciò, abbiamo bisogno di professionisti che vogliano mettere a disposizione le loro energie. La loro dignità è come quella dei musicisti di un’orchestra, che sono effettivamente coloro che suonano la musica: come manager d’azienda, auspichiamo che ci sia l’espressione di un’orchestra sinfonica, per cui il suono di ciascuno vada a coniugarsi in maniera coerente e sinergica verso gli obiettivi. Ma il risultato finale arriva sempre dal suono del singolo e, per questo, crediamo fortemente che tutelarlo sia il fondamento del successo.

“Sono estremamente confidente che ci possa essere sviluppo e crescita con persone soddisfatte e, soprattutto, messe nelle condizioni di esprimere il meglio di sé”

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