Come ridurre l’impatto ambientale della tua posta elettronica

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Anche uno dei gesti più semplici e quotidiani, come l’invio di una e-mail, ha il suo impatto ambientale. A confermarlo è la ricerca effettuata da Ademe, l’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia, con l’obiettivo di calcolare quanto l’utilizzo della posta elettronica incida sul consumo di energia e, di conseguenza, sull’inquinamento. I dati che ne emergono sono sorprendenti e allarmanti. È stato calcolato che una e-mail da 1 megabyte emette circa 19 grammi di CO2, tenendo conto del consumo energetico del pc e del server. Per semplificare e concretizzare i numeri, Ademe ha fornito l’esempio pratico di una ditta con 100 dipendenti, che inviano 33 messaggi a testa ogni giorno: ipotizzando 220 giorni lavorativi nell’arco di un anno, le e-mail di quell’azienda produrrebbero circa 13,6 tonnellate di anidride carbonica, ovvero una quantità molto simile a quella prodotta da ben 13 viaggi di andata e ritorno tra Parigi e New York.

Ogni messaggio scritto e inviato sul web lascia un’impronta ambientale perché, prima di raggiungere i vari destinatari, le e-mail vengono copiate più volte dai vari server che hanno il compito di trasmetterle all’indirizzo di posta digitato. Tutti questi passaggi richiedono l’utilizzo di energia elettrica e quindi producono emissioni di CO2: ecco allora alcuni consigli pratici per ridurre l’impatto ambientale della propria casella di posta elettronica.

  • Pensare prima di scrivere: il messaggio che stiamo scrivendo è necessario? Il primo aspetto da considerare è proprio quello di fermarsi a riflettere sull’effettiva necessità dell’e-mail da mandare e sulla correttezza del messaggio da scrivere, per evitare doppi invii.
  • Rileggere: chiarezza e correttezza ortografica permettono di snellire i flussi di e-mail e ridurre il numero di messaggi necessari.
  • Limitare i CC: per ridurre l’impatto ambientale della nostra casella di posta elettronica, è buona pratica limitare l’invio delle e-mail ai destinatari effettivamente interessati alla nostra comunicazione, limitando i contatti in copia conoscenza.
  • Usare le mailing list con intelligenza: con lo stesso criterio, è consigliabile limitare il numero dei destinatari ed evitare di allungare flussi di e-mail obsoleti.
  •  Evitare mail non conclusive: preferire una telefonata per chiarire un messaggio specifico ha un minor impatto ambientale e accorcia la comunicazione.
  •  Organizzare meeting con intelligenza: per scegliere la data di una riunione prestando attenzione all’impatto ambientale della comunicazione, è bene evitare lunghi scambi virtuali. Piuttosto che contattare molte persone via mail, è decisamente più sostenibile inviare un solo messaggio con più date disponibili all’interessato
  • Svuotare la mailbox: sincronizzare la mail con un programma di archiviazione locale della posta elettronica ricevuta evita di bloccare la mailbox e quindi evita un nuovo invio di eventuali mail non inoltrate correttamente.
  • Ricordare gli allegati:  prestare maggior attenzione al materiale da inoltrare evita di dare il via a un ulteriore scambio di invii con il destinatario.

Pochi e semplici gesti, ripetuti nella quotidianità, possono fare la differenza: gli analisti di Radicati Group hanno stimato che ogni 24 ore vengono inviate più di 190 miliardi di e-mail. Cominciare a mettere in pratica piccoli accorgimenti, anche davanti al pc, è ora necessario: il nodo problematico è costituito della sostenibilità della infrastruttura delle mail e di internet in generale.

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