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Ecobonus 110%: come funziona l’agevolazione per migliorare l’efficienza energetica

3 minuti
01Che cos’è l’ecobonus 110% e cosa prevede 02Come richiederlo

Una detrazione del 110% sui lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica di case private e condomini: è quanto previsto dal Decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020) che punta a spingere al massimo l’efficienza energetica in Italia e rilanciare il settore dell’edilizia. Per favorire il raggiungimento di questi obiettivi, la Legge di Bilancio 2021 ha prorogato di un anno i termini entro cui usufruirne: da fine 2021 al termine del 2022. Ma come funziona esattamente il bonus e chi può usufruirne? Ecco cosa c’è da sapere.

01Che cos’è l’ecobonus 110% e cosa prevede

L’ecobonus 110% è un’agevolazione per riqualificare dal punto di vista energetico il settore dell’edilizia: lo fa attraverso una detrazione IRPEF, pari al 110% per i lavori di coibentazione, sostituzione degli impianti e efficientamento energetico effettuati dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022. Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 qualora siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022. Possono accedere al superbonus tutte le tipologie di edificio abitativo, escluse alcune categorie catastali (A1, A8 e A9), e usufruire della detrazione del 110% su tipologie di intervento definite “trainanti”: isolamento termico sugli involucri, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale; interventi antisismici. Effettuando almeno uno di questi interventi, sarà possibile includere nel bonus altri lavori di riqualificazione energetica, detti “trainati”, come la sostituzione di serramenti ed infissi, l’installazione di caldaie a biomassa oppure a condensazione di classe A, l’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, l’abbattimento di barriere architettoniche.

02Come richiederlo

Per poter godere del Superbonus al 110% la prima cosa da fare è verificare con un tecnico quali interventi si possono realizzare: l’edificio dovrà fare un salto di almeno due classi energetiche, certificate dall’attestato di prestazione energetica APE, redatto prima e dopo l’intervento. Il beneficiario può decidere se sostenere direttamente le spese, e ottenere così la detrazione al 110%, o esercitare l’opzione dello sconto fino a un massimo del 100% dell’importo della fattura. In questo secondo caso, l’impresa o le imprese riceveranno un credito d’imposta pari al 110% dello sconto praticato.  Per richiedere il bonus, se si tratta di opere di ristrutturazione piuttosto semplici, il beneficiario può procedere senza l’aiuto di un tecnico: sarà necessario registrarsi sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico; accedere al sito Ecobonus dedicato all’anno di chiusura dei lavori; compilare la relativa dichiarazione e stampare e conservare il documento generato. Entro 90 giorni dalla fine dei lavori, è obbligatorio comunicare all’ENEA il totale delle spese effettuate, allegando i dati anagrafici del beneficiario, le informazioni relative all’immobile su cui è stato sfruttato l’Ecobonus 2021 e la descrizione della tipologia dell’intervento effettuato. Se tutta la documentazione sarà redatta e inoltrata nelle modalità indicate, si avrà accesso alle detrazioni IRPEF pari al 110% della spesa sostenuta e certificata.

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