parking bici

A Utrech il parking di bici più grande del mondo

4 minuti
01Come funziona il parking di bici da record a Utrech 02La lunga storia della mobilità sostenibile in Olanda

Il parking bici più grande del mondo si trova in Olanda, a Utrech: le sue dimensioni, insieme alle sue peculiarità, lasciano senza fiato.

Oblò di cristallo, corridoi rivestiti in legno, un flusso di 100 persone al minuto e pannelli luminosi a 300 metri dai suoi due ingressi per indicare il numero di posti ancora disponibili: queste sono solo alcune delle caratteristiche dello Stationsstalling, il parcheggio bici aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Ecco come funziona.

01Come funziona il parking di bici da record a Utrech

Inaugurato nell’agosto 2019 dalla sottosegretaria alle Infrastrutture Stientje van Veldhoven, lo Stationsstalling di Utrecht ha una capienza di 12.500 posti. Una cifra da primato, così come sono da record i costi dell’opera che hanno superato i 30 milioni di euro.

Ben 5 anni sono stati necessari per completare quest’imponente opera architettonica sotterranea: tre piani si snodano intorno a un’apertura centrale, le vie per i ciclisti e quelle per i pedoni sono indicate con due colori diversi – il rosso per i primi e il grigio per gli altri – e ognuno può parcheggiare autonomamente la propria bici percorrendo corridoi lunghi 350 metri e larghi 5.

Costruita sotto la nuova piazza che collega la stazione centrale di Utrecht e il centro commerciale Hog Catharijne, la struttura assicura ai ciclisti anche sicurezza, velocità e praticità: oltre alle stazioni di controllo, al suo interno sono forniti servizi di assistenza, con un centro per le riparazioni e uno di noleggio con 750 biciclette.

“Tutto è stato concepito per risultare il più semplice possibile”, spiega Herbert Tiemens, che ha diretto il progetto per conto del comune di Utrecht – “prima che scoppiasse la pandemia di Covid-19, durante le ore di punta il flusso degli ingressi raggiungeva anche 100 persone al minuto: è stato perciò necessario pensare un sistema di entrata e di uscita per evitare che si formassero code e collisioni tra pedoni e ciclisti”.

Il bike park olandese è molto diverso da quello giapponese a cui ha strappato il record di capienza: quello della stazione Kasai di Tokyo, infatti, conta quasi diecimila posti e dispone di 50 ascensori automatici che nascondono le bici nelle viscere della metropoli, in profondissimi silos inaccessibili ai ciclisti.

Nel parcheggio di Utrecht, invece, ognuno può invece parcheggiare autonomamente la propria bici: la semplicità e la funzionalità sono gli obiettivi che hanno guidato il progetto.

02La lunga storia della mobilità sostenibile in Olanda

Con il più alto numero di ciclisti al mondo rispetto alla sua popolazione, l’Olanda è da decenni particolarmente attenta alla sostenibilità dei trasporti: la prima pista ciclabile di Utrecht risale al 1885 e, negli anni Settanta del secolo scorso, nacque nel Paese un vasto movimento di protesta contro le auto che ingolfavano i centri storici, rendevano l’aria irrespirabile e investivano troppi pedoni.

I politici furono costretti ad adeguarsi alla volontà popolare e a promuovere leggi per convertire il trasporto urbano, investendo in quello pubblico e incrementando l’uso della bicicletta. Non a caso, secondo un recente studio curato da un gruppo internazionale di ricercatori e pubblicato sulla rivista scientifica Communications Earth and Environment, basterebbe usare le bici come in Olanda per abbattere le emissioni mondiali di CO2.

Se tutti percorressimo il numero di chilometri coperti ogni giorno dai cittadini olandesi – pari a 2,6 chilometri – potremmo aspettarci una riduzione di 686 milioni di tonnellate all’anno di biossido di carbonio.

Un dato che parla chiaro e che spiega la necessità di una struttura come lo Stationsstalling in Olanda: il traguardo di una politica quasi cinquantennale che mette la mobilità sostenibile al centro.

Promo
CVA SMART

L’offerta che propone il prezzo dell’energia sempre al passo con il mercato per le pertinenze della tua casa.

vai all'offerta

Bike sharing elettrico: cos’è e come funziona

Il bike sharing elettrico è la soluzione di micromobilità sostenibile per le città poco pianeggianti e per chi non ama fare troppa fatica: ecco come funziona.

Che cos’è e come funziona la micromobilità elettrica urbana

Monopattini elettrici, ebike, Segway e hoverboard: i nuovi mezzi di trasporto sostenibile invadono le nostre città per rendere il trasporto urbano più green.