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Modello ciclabile olandese: implementarlo può abbattere le emissioni mondiali di CO2, lo studio

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01Modello ciclabile olandese: quante emissioni riduce 02Uso e possesso della bicicletta: i dati globali

Basterebbe usare le bici come in Olanda per abbattere le emissioni mondiali di CO2: è quanto emerge dallo studio curato da un gruppo internazionale di ricercatori e pubblicato sulla rivista scientifica Communications Earth and Environment.

Ridurre l’impatto ambientale dei propri spostamenti è fondamentale per agevolare la transizione ecologica e, se ci si spostasse ogni giorno e almeno in parte in bicicletta, i vantaggi in termini di diminuzione delle emissioni di gas ad effetto serra sarebbero sostanziali: i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni mondiali e, per fare la differenza, è necessario mettere a segno scelte più consapevoli a partire dalla quotidianità.

01Modello ciclabile olandese: quante emissioni riduce

L’analisi messa a punto dai ricercatori ha spiegato cosa accadrebbe se tutti, a livello mondiale, utilizzassimo la bici per i nostri spostamenti. Esattamente come accade in una delle nazioni più virtuose da questo punto di vista, i Paesi Bassi.

Il risultato parla chiaro: si eviterebbero emissioni di CO2 per quasi 700 milioni di tonnellate all’anno. Se tutti percorressimo il numero di chilometri coperti ogni giorno dai cittadini olandesi – pari a 2,6 chilometri – potremmo aspettarci una riduzione di 686 milioni di tonnellate all’anno di biossido di carbonio.

Anche limitandosi a ciò che fanno i danesi – 1,6 chilometri al giorno –  il risparmio in termini di emissioni di CO2 sarebbe di 414 milioni di tonnellate. Un dato che equivale alle emissioni complessive di una nazione sviluppata e prospera come la Gran Bretagna.

Da non sottovalutare, inoltre, gli importanti benefici che si registrerebbero sia per la qualità dell’aria che della salute pubblica. Andare in bici, dunque, sarebbe un’azione virtuosa da più punti di vista.

02Uso e possesso della bicicletta: i dati globali

Oltre a indicare il risparmio che si otterrebbe in termini di emissioni utilizzando la bici, gli autori dello studio hanno creato il primo database mondiale sul possesso e l’uso di biciclette che copre 60 nazioni e utilizza informazioni raccolte a partire dagli anni Sessanta.

Esattamente 60 anni fa il numero di biciclette prodotte nel mondo era di 20,7 milioni di unità. Nel 2015 la quantità è aumentata di quasi sei volte, arrivando a 123,3 milioni.

Le bici sono cresciute di anno in anno del 3,4% e, la loro epoca d’oro, è stata negli anni ’70. La produzione è rallentata negli anni ’90 e solo nel 2000 è tornata ai livelli degli anni precedenti.

A dominare il settore sono gli Stati Uniti – che nel 1962 erano i primi produttori al mondo di biciclette – e la Cina che dal 2015 registra il primato come leader di settore. A seguire Brasile, India, Italia e Germania.

Un’ulteriore e importanza evidenza emerge dall’analisi: in alcuni Paesi, pur avendo a disposizione un numero sufficiente di piste ciclabili, si preferisce ancora la macchina alla bicicletta. Per questo, agevolare la mobilità sostenibile, significa scegliere con consapevolezza le modalità con cui spostarsi.

Optare per la soluzione più sostenibile può fare la differenza: che sia con la propria bici, o attraverso un comodo servizio di bike sharing, pedalare conviene alla salute  – la bike therapy lo conferma – e all’ambiente.

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