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Batterie auto elettriche: quanto durano e come smaltirle

4 minuti
01Durata e costi delle batterie 02Come smaltire le batterie dell’auto elettrica

Le batterie delle auto elettriche, in grado di accumulare energia chimica e di rilasciarla sotto forma di elettricità, rappresentano gli elementi fondamentali di queste vetture e garantiscono differenti capacità di autonomia a seconda della loro potenza. Le batterie più comuni presenti sulle auto elettriche sono quelle al litio: piuttosto compatte e leggere, generano notevoli quantità di energia elettrica e non necessitano di cicli di carica e di utilizzo completi. Quasi tutti gli accumulatori per le auto elettriche, ovvero le batterie in dotazione su queste vetture, sono agli ioni di litio, ma differiscono per il tipo di chimica delle celle contenute all’interno del pacco batteria. Uno dei grandi interrogativi che emerge quando ci si appresta a valutare l’acquisto di un’auto elettrica, riguarda proprio la tipologia di batteria, con relativi costi e modalità di smaltimento. Ecco cosa è utile sapere.

01Durata e costi delle batterie

A differenza degli smartphone, dove in media una batteria dura dai due ai tre anni, per un veicolo elettrico la durata delle batterie è di circa 8 anni, con un decadimento di circa il 10% della capacità dopo ben 500 cicli di ricarica. Le case automobilistiche, infatti, propongono garanzie per le batterie per un periodo non inferiore a 8 anni e con chilometraggi variabili a seconda della marca e del modello. La garanzia, inoltre, non riguarda soltanto anomalie, malfunzionamenti o guasti, ma anche il mantenimento del livello di efficienza considerato minimo, ossia il 70%: al di sotto di questa soglia, la batteria è considerata non più adeguata al compito per il periodo di copertura. Un altro dato a cui fare attenzione è quello di percorrenza: la vita effettiva di una batteria si calcola sulla base di un certo numero di cicli di carica e scaricamento a cui corrisponde, sempre secondo le stime, un certo chilometraggio. Se si utilizza l’auto più intensamente, la garanzia potrebbe decadere molto prima degli 8 anni. Nella stragrande maggioranza dei casi, è ben difficile che un cliente debba provvedere direttamente alla sostituzione integrale della batteria. Scaduta la garanzia, ci si potrebbe però trovare nell’eventualità di dover far fronte al ripristino, con modalità e costi che dipendono in parte dal costo effettivo del componente, dettato dalla politica della Casa. I pack batterie potrebbero arrivare a costare migliaia di euro: per una Smart Fortwo EQ, il prezzo è di 9.043 euro, mentre per una Mercedes EQC si arriva a 40.120 euro. Cifre rispetto a cui, soprattutto se è trascorso qualche anno, diventa ragionevole considerare di sostituire l’intero veicolo. Se la batteria nel suo complesso è un elemento costoso, è possibile intervenire sui singoli elementi danneggiati o difettosi, intervento generalmente previsto anche dai servizi assistenza in caso di guasti in garanzia.

02Come smaltire le batterie dell’auto elettrica

La creazione di batterie sostenibili, anche nel loro smaltimento e riciclo, è la sfida portante della mobilità elettrica: la mole di batterie da smaltire, infatti, aumenterà considerevolmente in funzione di una diffusione crescente delle auto elettriche. Oggi, In Italia, ci sono alcune strutture ed aziende specializzate che si occupano dello smaltimento delle batterie al litio e di una serie di sostanze nocive contenute negli accumulatori, come il manganese oppure il cobalto. Tuttavia, rivolgendosi ad una ditta specializzata per il corretto smaltimento, occorre sostenere un costo economico importante. In virtù di questi costi, sia le case auto che i produttori di batterie si sono interrogati sul destino delle batterie a fine vita. In tantissimi Paesi del mondo come il Giappone, si sta cercando di prevedere una sorta di riutilizzo delle batterie esauste delle auto elettriche per altre esigenze: dopo una intensa vita operativa molte batterie, infatti, pur non riuscendo più ad accumulare e fornire energia ai motori elettrici, sono ancora utilizzabili per compiti meno gravosi. Dopo un periodo calcolato in 8-10 anni, le batterie conservano ancora almeno il 75% della loro capacità.Le batterie possono essere utilizzate in maniera “statica”: una “second life” per sfruttarle fino alla fine, quando dovranno essere inevitabilmente inviate al riciclo. Il caso più noto è il progetto realizzato all’Amsterdam Arena – lo stadio dell’Ajax – la cui illuminazione è alimentata da batterie che per anni equipaggiavano un modello elettrico di grande diffusione come la Nissan Leaf.

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