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Cactus Festival: la magia del cinema per divulgare i temi della sostenibilità

6 minuti

Cinema, giovani e sostenibilità: bastano queste tre parole per raccontare una bellissima storia che ha come protagonisti la magia del grande schermo, l’impegno per ottenere un Pianeta migliore e le nuove generazioni che si confrontano sul tema del rispetto dell’ambiente. Tutto questo accade al Cactus International Children’s and Youth Film Festival, giunto quest’anno alla seconda edizione tenutasi ad Aosta: tre giorni nei quali si sono susseguite le proiezioni di 42 film in concorso provenienti da 21 diversi Paesi, giudicati da 30 mila studenti. La rassegna lancia un messaggio importante e prioritario, a cui si unisce CVA come main sponsor dell’evento: i bambini hanno voglia di “vivere” il cinema e di affrontare attraverso le storie sul grande schermo i grandi temi dell’attualità visti con i loro occhi, soprattutto quelli relativi a come salvare la Terra dall’inquinamento. I corti premiati raccontano, indagano e offrono uno strumento di divulgazione e riflessione sulla società e sulla visione che i bambini ne rimandano. Un modo di interpretare le tematiche ambientali da cui anche gli adulti possono imparare molto.

A spiegarci la magia del cinema, il suo legame con l’ambiente e l’importanza del coinvolgimento dei più giovani è il regista Alessandro Stevanon, organizzatore del Festival.

Come nasce la scelta di attribuire il nome “Cactus” a un festival cinematografico dedicato ai ragazzi? Qual è il significato a cui fa riferimento?

La parola Cactus, nome e simbolo del Festival, non ha traduzione nelle principali lingue internazionali. Così come la parola in sé è subito compresa da un vastissimo pubblico, anche l’immagine, elemento chiave per veicolare il messaggio audiovisivo, conserva la stessa immediatezza di comprensione in tutte le lingue. Inoltre, il cactus, nell’immaginario collettivo, cresce su terreni avversi e ha bisogno di poco per mantenersi forte e robusto; è formidabile nella capacità di adattamento e, a ben vedere, testardo e tenace nel riuscire a fiorire fin nel deserto. Tutte caratteristiche che, metaforicamente, anche il cinema possiede, generando la stessa sospensione di incredulità e la stessa magia di fruizione perché gli bastano uno schermo e il buio della sala. Non solo. Una delle caratteristiche più straordinarie del cactus, e delle piante in genere, è la riproduzione per talea. Ancora una volta, basta poco affinché una piccola pianta ne generi diverse altre: una radice ma anche una porzione di ramo o, semplicemente, una foglia. Nel terreno adatto e con un po’ di cura, la pianta germinerà. Così anche al cinema e alle storie in generale basta poco per moltiplicarsi e correre lontano: una volta che si è venuti a contatto con il potere evocativo di storie e immagini, non se ne può più fare a meno. La vita stessa è racconto, talmente radicato (e “radicato” non è una scelta casuale) negli esseri umani che, più o meno inconsciamente, facciamo nostre le principali regole di racconto.

L’attenzione verso le tematiche legate alla sostenibilità da parte delle nelle nuove generazioni sta cambiando? In che modo?

L’attenzione all’infanzia e all’adolescenza non può prescindere dall’attenzione al pianeta che bambini e ragazzi stanno già abitando e per il quale loro per primi stanno dimostrando interesse e preoccupazione nelle numerose iniziative a tutela dell’ambiente. Il Cactus International Children’s and Youth Film Festival accoglie le istanze di sostenibilità ambientale e si è impegnato nella produzione di materiali promozionali realizzati con materie riciclate e/o riciclabili, compostabili e biodegradabili, preferendo mantenere anche la produzione di gadget limitata a pochi oggetti ricordo che creino comunità attorno al Festival, senza sconfinare in un’offerta sproporzionata rispetto all’obiettivo. Dove possibile, Cactus ha preferito la sola promozione online, evitando il più possibile di appesantire il pianeta con la produzione dei tradizionali volantini e affissioni. Anche i premi sono realizzati con materiali riciclati e riciclabili. Cactus è un Festival di Cinema, e continuerà a impegnarsi, nel perimetro delle proprie possibilità, a pensare con lungimiranza e responsabilità al pianeta di domani.

Cinema e ambiente: quanto possono fare bene l’uno all’altro? Che legame li unisce?

Film che parlano di ambiente sono sempre esistiti nella storia del cinema, e non fa eccezione la produzione di opere destinate ai più giovani. Ma il loro numero è in aumento, a testimonianza della crescente urgenza di affrontare certi temi, come il riscaldamento globale, la deforestazione, l’inquinamento, che il cinema, in quanto arte, sente la necessità di raccontare. Fondamentale è la funzione che il cinema può svolgere come veicolo per l’informazione ecologica, per la sensibilizzazione nei confronti delle tematiche ambientali, in qualità di monito educativo nei confronti delle prassi quotidiane. Il cinema può ispirare modelli, comportamenti, scelte e visioni del mondo che non solo rappresentano la vita ma la trasformano grazie alle emozioni che esso può generare.

Emozionarsi significa aprire la strada all’empatia e al senso di cura, che rappresentano elementi essenziali per una efficace “educazione ecologica”. 

Il film che secondo lei tutti i ragazzi dovrebbero vedere per essere sensibilizzati sulla tutela dell’ambiente? 

Fortunatamente ce ne sono molti. Un film di animazione adatto a tutti, piccoli e grandi, è sicuramente “Wall-E”, diretto da Andrew Stanton. La storia ci mostra una verità scomoda e un futuro che non si allontana molto dalla realtà: la Terra, invasa da montagne di rifiuti, è diventata ormai disabitata e rischia di morire. Il film ci pone davanti all’urgenza di agire e ci sprona, ognuno nel suo piccolo, a compiere dei gesti che siano benefici per il nostro pianeta. La pellicola del 2008 vinse l’Oscar come Miglior Film d’Animazione. 

La soddisfazione più grande di questa seconda edizione?

Difficile pensare a un solo momento. Sono stati 3 giorni intensi, ricchi di emozioni. Sicuramente uno dei momenti più intensi è stata la proiezione del film capolavoro del 1982 del regista premio Oscar Steven Spielberg: “E.T. – L’Extra-Terrestre”. Il Cactus Film Festival ha fatto rivivere, ai bambini di ieri e a quelli di oggi, in una sala che ha registrato il tutto esaurito, l’avventura e la magia di una pellicola che è un perfetto mix tra fantascienza, commedia e celebrazione del potere dell’immaginazione. Una storia senza tempo che racconta l’indimenticabile viaggio di un alieno smarrito, di un ragazzino di dieci anni e della loro grande amicizia.

 

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