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Certificazioni ambientali: che cosa sono e a che servono

3 minuti
01Etichette ambientali Tipo I - ISO 14024 02Autodichiarazioni ambientali Tipo II - ISO 14021 03Dichiarazioni Ambientali di Prodotto ISO Tipo III – ISO 14025

I consumatori sono sempre più attenti a ciò che comprano e, come dimostrato da un recente studio realizzato da Ipsos, premiano le aziende che dimostrano di compiere azioni concrete verso la sostenibilità. La crescente attenzione a riguardo, richiede alle aziende trasparenza sulle pratiche produttive e la riconoscibilità della gestione sostenibile. Questo perché produrre in maniera virtuosa non basta, ma è necessario comunicare il proprio impegno con informazioni chiare e precise su processi di produzione, distribuzione e impatto ambientale. Le certificazioni ambientali servono proprio a questo: si tratta di etichette, meglio conosciute come eco-etichette, che certificano la sostenibilità ambientale di un bene o servizio. Scopriamo le principali tipologie.

01Etichette ambientali Tipo I - ISO 14024

Le etichette di Tipo I sono certificazioni sviluppate su base scientifica: prevedono il rispetto di valori di soglia minimi, come per esempio il consumo di energia e materiali o la produzione di rifiuti. I criteri sono definiti in base ad ogni tipologia di prodotto e prendendo in considerazione l’intero ciclo di vita dello stesso. Questa tipo di eco-etichette vengono sottoposte al controllo da parte di un ente terzo certificato, in modo da verificare la corrispondenza del prodotto o servizio a metodi standardizzati e normati, tramite l’utilizzo di specifici strumenti.

02Autodichiarazioni ambientali Tipo II - ISO 14021

ll rispetto, da parte del bene o servizio offerto dall’azienda, di specifici requisiti riguardanti i contenuti e le modalità di diffusione delle informazioni che l’azienda divulga al proprio target di riferimento: è questo l’obiettivo delle autodichiarazioni ambientali, per cui è fondamentale che la comunicazione aziendale, in fatto di sostenibilità ambientale, non sia ingannevole o soggetta a errori di interpretazione. Questo passaggio è molto importante perché, essendo queste delle autodichiarazioni, quindi non obbligatorie, non prevedono la certificazione da parte di un organismo terzo. Di conseguenza, non esistono dei valori minimi da rispettare, a differenza delle etichette ambientali Tipo I. Esempi pratici di autodichiarazioni ambientali? I marchi “riciclabile” e “compostabile” riportati sul packaging dei prodotti.

03Dichiarazioni Ambientali di Prodotto ISO Tipo III – ISO 14025

Le dichiarazioni Ambientali di Prodotto sono certificazioni che si basano su diverse analisi relative al ciclo di vita di un prodotto. Le regole e i requisiti che conducono questa tipologia di analisi sono contenute all’interno del PCR (Product Category Rules), il documento che contiene gli standard e le indicazioni cui attenersi per creare una eco-etichetta di qualità. Indicazioni e valori contenuti in questo documento, sono condivisi con gli stakeholder, che avranno la possibilità di confrontare tra loro i dati e le informazioni relativi a una data categoria merceologica. Le etichette ambientali, quindi, facilitano la comunicazione tra i produttori e i consumatori, con l’obiettivo di rendere più efficace e veloce la procedura di acquisto. L’etichetta energetica posta sui prodotti, ad esempio, rientra in questa tipologia di certificazione.

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