Dalla green alla blue economy: di che si tratta e quali vantaggi propone

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01Che cos’è la Blue economy? 02In cosa differisce dalla green economy?

Durabilità, rinnovabilità e riutilizzo: sono queste le caratteristiche della Blue Economy, un innovativo modello di sviluppo economico che punta a rivoluzionare le attività produttive con l’obiettivo di azzerare le emissioni inquinanti. Oceani, laghi, mari e fiumi rappresentano un patrimonio straordinario per la salute ambientale ma, purtroppo, si stanno trasformando in grandi “isole di plastica” che rischiano di soffocare la vita negli ambienti acquatici. Il contrasto all’inquinamento ambientale e l’abbandono degli schemi economici tradizionali sembrano le uniche soluzioni per mitigare questo rischio: la Blue Economy è un modello di business basato sul recupero e la re-immissione di materie prime e scarti nel circuito produttivo. Cosa prevede esattamente e in cosa differisce dalla green economy?

01Che cos’è la Blue economy?

La Blue Economy è un modello di business sostenibile, ovvero capace di generare un impatto positivo e di lungo termine soprattutto sulla salute dei nostri oceani. Più in generale, comprende tutte le attività economiche che hanno a che fare con il mare, le coste e i fondali, quali la pesca e il trasporto marittimo, puntando a rivoluzionarle. Nasce ispirandosi alla biomimesi, lo studio del funzionamento della natura, dove nulla è sprecato e tutto viene riutilizzato in un processo che trasforma i rifiuti in materie prime. Come avviene ciò? Attraverso l’utilizzo di nuove tecniche di produzione e il miglioramento di quelle esistenti. Per capirlo, basta pensare a un esempio concreto: bevendo una tazza di caffè, si ingerisce solo lo 0,2% della biomassa raccolta dall’agricoltore. Ma il resto, il 99,8%, non è materiale di scarto: molte realtà in tutto il mondo che lo utilizzerebbero per coltivare altri alimenti. Fare di più con quello che abbiamo: su questo concetto si basa la Blue Economy.

02In cosa differisce dalla green economy?

La green economy prevede una riduzione dei materiali inquinanti e un impiego di maggiori risorse da parte delle aziende. L’economia blu, invece, punta a produrre zero rifiuti pericolosi per il pianeta e a incrementare i profitti, utilizzando un minore investimento di capitali e usufruendo di innovazioni tecnologiche in grado di trasformare materiali di scarto in merce redditizia. La Commissione europea ha misurato le prestazioni e i progressi della Blue Economy e, i vantaggi registrati, riguardano diversi ambiti:

  • economico: coprirà il 90% del commercio estero dell’UE e il 40% degli scambi commerciali all’interno dell’Unione europea;
  • sociale: potenzierà l’offerta di posti di lavoro ad alto valore legati al mondo marino e marittimo;
  • ambientale: si ridurranno le emissioni di carbonio grazie alla promozione della crescita sostenibile a lungo termine.

Sostanzialmente, l’economia blu in Europa rappresenta un prezioso investimento sia a breve sia a lungo termine.

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