La sostenibilità passa anche dal packaging: le aziende virtuose

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01Ferrarelle: plastica eco-friendly 02Birra Peroni: il logo “vuoto a rendere” 03“Ambition 2030”: il progetto di Procter&Gamble

La sostenibilità nel packaging è un banco di prova importante per le aziende che vogliono impegnarsi nella tutela dell’ambiente e, in più, rappresenta una leva di acquisto sempre più importante per i consumatori: in una recente indagine Ipsos Mori, condotta su un campione di 9.000 persone – di cui 1.000 italiane – la sostenibilità entra a gamba tesa e si conferma come principale motore per l’acquisto. In particolare, l’87% degli intervistati richiede prodotti avvolti da poco packaging mentre un 31% afferma di aver smesso di scegliere brand che eccedono con involucri non propriamente green.

Questa epoca storica, quindi, richiede sempre più che la sostenibilità sia al centro dell’attenzione delle aziende: quali sono le più virtuose e innovative?

01Ferrarelle: plastica eco-friendly

Ferrarelle, il marchio italiano di acqua minerale, ha deciso di portare avanti la nuova filosofia di “IMPATTO -1”, ponendosi in prima linea per tutelare il futuro del pianeta. In provincia di Caserta, a Presenzano, è nato un nuovo stabilimento di sua proprietà dedicato esclusivamente al riciclo: ogni anno si salvano oltre 20.000 tonnellate di plastica. Come? Producendo, da una singola bottiglia usata, due nuove unità di Pet riciclato al 50%: un caso unico che dimostra come giorno dopo giorno si possono fare grandi passi in avanti. Il PET, infatti, è riutilizzabile al 100% e ha un’impronta ecologica bassa: una volta selezionate le bottiglie e separate dai tappi, vengono rimosse etichette e materiali in eccesso per procedere con la fase di lavaggio e di riduzione in scaglie. Dopo aver asciugato i frammenti di PET, si passa alla loro selezione per arrivare alle preforme, le provette di plastica concentrata che diventeranno le future bottiglie.

02Birra Peroni: il logo “vuoto a rendere”

A proposito di bottiglie, un esempio virtuoso è quello di Birra Peroni. L’azienda ha realizzato una linea di bottiglie destinata al “vuoto a rendere”, una pratica che prevede un rimborso se l’involucro vetro viene riconsegnato dopo aver terminato la bevanda. Come riconoscere queste bottiglie? Dal logo verde collocato sul collo della bottiglia, in cui si legge chiaramente il messaggio “vuoto a rendere”. Il nuovo modello si chiama UNI, una sigla comune tra i produttori di birra che promuovono questa attività, e vanta una composizione di materiali in grado di garantire dai 15 ai 18 riusi. Una presa di posizione esplicita a tutela delle sorti del pianeta: per incrementare il suo impegno, l’azienda ha dedicato lo stabilimento di Bari a questa linea, per cui vengono prodotte 50.000 bottiglie all’ora. Scegliere il vetro tra le innumerevoli confezioni in plastica, significa voler vivere in un futuro più sostenibile ed è questo l’obiettivo del logo: creare un simbolo riconoscibile, in grado di garantire la qualità di questo materiale prezioso per l’ambiente.

03“Ambition 2030”: il progetto di Procter&Gamble

Procter&Gamble è la multinazionale statunitense che produce prodotti popolari come Pantene, Gillette, Swiffer e Oral B: dopo già diversi anni di impegno nel settore della sostenibilità, ha deciso di prefiggersi obiettivi ancora più ambiziosi. Sembrerebbe che la divisione P&G Beauty lancerà sul mercato europeo la prima bottiglia di shampoo in alluminio, riutilizzabile con un sistema di ricarica e il cui strumento di refill sarà realizzato con il 60% di plastica in meno. Inoltre, entro la fine del decennio, il brand punta al 100% dei packaging completamente riciclabili o riutilizzabili: un percorso impegnativo, in cui è previsto anche che il 100% dell’elettricità acquistata derivi da fonti rinnovabili e che i consumi d’acqua siano tagliati almeno del 35% rispetto ai livelli del 2010.

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