

Il pianeta cresce sempre più velocemente con un modello energetico non più sostenibile e il mondo richiede un impegno globale per una progressiva decarbonizzazione: si rende evidente la necessità di comunicare ed educare la collettività a nuove abitudini di uso e consumo dell’energia, più pulite e responsabili. In questo contesto, il settore energetico è chiamato a virare verso una dimensione sempre più smart, green e con infrastrutture potenziate.
01Che cos'è la transizione energetica
Transizione energetica significa eliminare le emissioni in atmosfera di CO2, ma non solo: anche tutti i gas, da qui al 2050. Una sfida eccezionale che l’Italia articola in 10 obiettivi, fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030:
- accelerare il percorso di decarbonizzazione;
- mettere il cittadino e le imprese al centro, in modo che siano protagonisti e beneficiari della trasformazione energetica;
- favorire l’evoluzione del sistema energetico, in particolare nel settore elettrico, verso modelli basati prevalentemente sulle fonti rinnovabili;
- adottare misure che migliorino la capacità delle stesse fonti rinnovabili;
- continuare a garantire approvvigionamenti delle fonti convenzionali, perseguendo la sicurezza e la continuità della fornitura, seppur in misura sempre minore;
- promuovere l’efficienza energetica in tutti i settori;
- promuovere l’elettrificazione dei consumi, in particolare nel settore civile e nei trasporti;
- investire in attività di ricerca e innovazione;
- adottare misure e accorgimenti che riducano i potenziali impatti negativi della trasformazione energetica sull’ambiente ed il territorio;
- continuare il processo di integrazione del sistema energetico nazionale in quello dell’Unione europea.
Lo scopo comune a tutti gli obiettivi indicati è quello di contribuire in maniera decisiva alla realizzazione di un importante cambiamento nella politica energetica e ambientale dell’Unione Europea, attraverso l’individuazione di misure condivise che siano in grado di accompagnare la transizione in atto anche nel mondo produttivo verso il Green New Deal.
02Carbon free 2040: l’obiettivo della Valle d’Aosta in sinergia con CVA
Un territorio come quello valdostano è, per natura, dotato di un patrimonio particolarmente favorevole a una accelerazione verso la transizione energetica. L’iter della Regione, avviato a fine 2018 verso l’ottenimento della certificazione carbon free e in futuro del label Fossil Free, ha previsto un percorso di approfondimento orientato alla valorizzazione degli investimenti nel settore energetico-ambientale. L’impegno della Giunta, è rendere la Valle d’Aosta un modello di sviluppo sostenibile, attrattiva non solo da un punto di vista turistico, ma anche imprenditoriale, avvicinando le imprese più innovative e maggiormente sensibili alla sperimentazione e all’utilizzo di energia pulita. I valori e l’esperienza di CVA la rendono un attore chiave nella realizzazione di questa ambizione: con il progetto CVA 2022, in collaborazione con la Regione, il Gruppo è costantemente impegnato nel monitoraggio delle tecnologie d’avanguardia, in particolare per studiare e supportare l’elettrificazione dei vettori che oggi sono ancora appannaggio delle fonti fossili, come i sistemi di riscaldamento e la mobilità, sempre con un’attenzione particolare all’ambiente. Inoltre, nel corso degli anni, sono state avviate una serie di collaborazioni con enti locali, come il Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta, l’Arpa e la Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), che hanno contribuito attivamente allo sviluppo e al mantenimento di un modello per la previsione delle inondazioni, la valutazione del contenuto equivalente d’acqua del manto nevoso, la valutazione degli apporti alle dighe e l’approfondimento delle conoscenze relative al ciclo idrologico e agli impatti del cambiamento climatico.
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