Vivere green: meglio la grande città o il piccolo paese?

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01Vantaggi e svantaggi di vivere in campagna 02Vantaggi e svantaggi di vivere in città

Vivere in campagna o in un grande centro urbano? Probabilmente la contrapposizione tra paese e città accompagna l’uomo dalla nascita dei primi centri cittadini. Oggi, il dibattito è tornato alla ribalta: con l’arrivo dell’emergenza sanitaria, si moltiplicano le storie di persone e famiglie che si sono trasferite – in alcuni casi solo temporaneamente – nelle seconde case lontano dalla città, riscoprendo uno stile di vita più “slow” grazie alla possibilità di lavorare a distanza. Il tema è particolarmente complesso perché borghi e piccoli centri, seppur di grande fascino, presentano in alcuni casi ritardi nella digitalizzazione. Di contro abitare in città, con i suoi ritmi frenetici, può diventare logorante e abbassare drasticamente la qualità di vita.
Cosa fare, quindi, se si sta considerando l’idea di andare ad abitare in campagna, alla ricerca di aria più pulita e di uno stile di vita più sano? La scelta è estremamente personale e varia a seconda delle esigenze di ognuno, ma se abbiamo a cuore l’impatto ambientale che produciamo ogni giorno, ecco alcuni elementi da considerare.

01Vantaggi e svantaggi di vivere in campagna

Vivere a contatto con la natura è un’esigenza ancestrale dell’uomo, ma non è sempre possibile. È dimostrato che poter anche solo passeggiare nel verde ha effetti benefici sul corpo e sulla psiche. In generale, chi ha la fortuna di abitare in un piccolo centro – rurale o di montagna – può apprezzare i ritmi più lenti, una maggiore connessione con la comunità di riferimento, la possibilità di avere uno spazio dedicato all’autoproduzione di ortaggi e frutta o di poterli acquistare a km 0. Se si hanno bambini, sarà più facile dare loro maggiore libertà di movimento, facendoli giocare nel verde e coinvolgendoli in attività “pratiche” che in città non potrebbero sperimentare. Spesso, chi vive in campagna riduce o abbatte del tutto gli spostamenti in auto. A patto, però, di non abitare in centri troppo isolati, dove paradossalmente per fruire dei servizi fondamentali si ricorrerebbe a un utilizzo massiccio del mezzo privato, ottenendo l’effetto opposto. Inoltre, per chi sceglie di mantenere lo stesso lavoro che si svolgeva in città, soprattutto se necessita di un collegamento stabile e veloce alla rete, questo potrebbe non essere sempre così fluido e immediato.

02Vantaggi e svantaggi di vivere in città

Vivere in una metropoli offre molte comodità, diverse opportunità lavorative e di svago, ma anche un maggiore inquinamento acustico, smog e difficoltà di spostamento dovute al traffico. In città l’accesso ai servizi pubblici potrebbe essere più facilitato, ma i trasporti pubblici spesso presentano diverse criticità, il che si traduce in un massiccio ricorso ai mezzi privati, con le conseguenti emissioni di CO2.
Molte persone, soprattutto in determinate fasi della vita, iniziano quindi a sognare di spostarsi altrove – più o meno provvisoriamente – per ricaricare le pile o per dare la possibilità ai propri figli di crescere in un ambiente puro e incontaminato. In città l’accesso ai servizi potrebbe essere maggiormente facilitato, ma i trasporti pubblici spesso presentano diverse criticità, il che si traduce in un massiccio ricorso ai mezzi privati, con le conseguenti emissioni di CO2. In attesa di decidere il nostro luogo preferito per la prossima casa, se la logistica lo permette, una possibile soluzione potrebbe essere lavorare in città e vivere in campagna, a patto però di privilegiare gli spostamenti con i mezzi pubblici. Inoltre, grazie alla diffusione dello smart working – che secondo le ultime stime diventerà sempre più un metodo di lavoro adottato dalle aziende – la scelta di vivere fuori città, in una casa in campagna, è diventata concreta per moltissime persone e questo permette maggiori possibilità di rendere flessibile il lavoro, senza incrementare l’emissione di CO2.

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