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A scuola con CVA: educazione ambientale e sviluppo sostenibile per un futuro sempre più rinnovabile

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Portare tra i banchi scolastici la sostenibilità e le energie rinnovabili, strutturando un percorso di formazione che accompagna l’intero curricolo scolastico e coniuga teoria e pratica: con questo obiettivo, nasce il progetto CVA Scuole. Lanciato dal Gruppo CVA in collaborazione con la Sovrintendenza agli Studi della Regione Valle d’Aosta, l’iniziativa si correla agli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 e li declina sul territorio valdostano a partire dalla conoscenza delle risorse energetiche ambientali. Tra le iniziative del progetto, la creazione di Labenergie: un laboratorio itinerante, rivolto alle scuole secondarie, che si svolge presso gli impianti solari, eolici e idroelettrici di CVA e torna nelle scuole per esperimenti ed esercizi. Un nuovo paradigma di conoscenza per entrare nel mondo delle energie rinnovabili, “orientando la didattica a una costruzione dei saperi, partendo da quelli che sono bisogni formativi concreti”: Marina Fey, Sovraintendente agli studi della Valla d’Aosta, racconta il valore del progetto e gli obiettivi futuri nell’ambito scolastico.

Sostenibilità, energie rinnovabili e istruzione: qual è il rapporto che intercorre tra loro e che ruolo riveste la scuola?

La scuola è chiamata a svolgere un ruolo importante nell’educazione alla cittadinanza attiva e consapevole. A partire da quest’anno, con la Legge 92 del 2019 che introduce nel primo e secondo ciclo di istruzione l’insegnamento dell’educazione civica e iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sin dalla scuola dell’infanzia, abbiamo strutturato un percorso per tutte le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado con l’obiettivo di lavorare proprio sugli assi indicati nelle linee guida. Ovvero la Costituzione, la cittadinanza digitale e lo sviluppo sostenibile. In particolare, quando parliamo di sviluppo sostenibile, facciamo riferimento all’educazione ambientale e alla conoscenza del patrimonio del territorio che rispondono al piano dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Nello specifico, l’Obiettivo 7 mira a garantire a tutti l’accesso a sistemi di energia sostenibili, economici, affidabili e moderni: la scuola diventa il presidio di conoscenza e di sensibilizzazione rispetto a questo tema. Anche l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 è al centro del nostro focus perché riguarda l’istruzione come sistema di qualità equo e inclusivo. Seguendo questo fil rouge, portiamo il tema della sostenibilità nei vari gradi scolastici in modo da creare una maggiore consapevolezza sin dall’infanzia, lavorare in modo responsabile e imparare facendo attraverso delle sperimentazioni.

Come nasce e con quali obiettivi il progetto CVA Scuole? A chi si rivolge?

Il progetto nasce grazie alla collaborazione tra la Sovraintendenza agli studi e il Gruppo CVA, con l’obiettivo comune di sensibilizzare ed educare sul tema della sostenibilità in primis i docenti, coloro che dovranno trasmettere e motivare gli alunni, attraverso proposte strutturate e attività laboratoriali coinvolgenti. Il target a cui l’iniziativa si rivolge va dai bambini della scuola dell’infanzia fino agli studenti della scuola secondaria: le attività sono articolate ad hoc e prevedono la collaborazione sia di docenti che di referenti esterni alla scuola che si occupano di dare coerenza all’intero progetto e di creare un momento di restituzione finale dell’attività svolta nei vari ordini e gradi scolastici.

Stimolare i più piccoli ad accogliere le sfide del futuro e creare curiosità e coinvolgimento sui temi della sostenibilità: quali sono gli strumenti utilizzati per rispondere a questa sfida importante?

C’è stata un’ottima collaborazione da parte dell’azienda CVA e di tutti gli insegnanti e referenti che si sono resi disponibili per co-progettare e realizzare materiale funzionale e attrattivo. Gli studenti stessi sono stati protagonisti, attraverso video e interviste che hanno coinvolto i loro compagni e consentito di comprendere meglio come funziona il sistema delle energie rinnovabili. Ad esempio, sul funzionamento dei pannelli fotovoltaici, è stato realizzato un vero e proprio kit con indicazioni puntuali in merito e, protagonista, è stata la creatività dei ragazzi: sono stati loro ad ingegnarsi per realizzare i contenuti trasmessi. Per più piccoli, CVA ha fornito materiale didattico focalizzato sulla prima conoscenza dell’energia rinnovabile attraverso simpatici personaggi mediatori e più accessibili al mondo dell’infanzia: Monsieur Casteau è un castoro che viaggia attraverso le energie rinnovabili, la produzione di energia idroelettrica è narrata da Magoutte, la goccia d’acqua che si trasforma in energia. Il sole ha il volto di Petit Soleil, tutto da colorare, e Tourbillon è l’amico vento che soffia e produce energia pulita. Personaggi accattivanti che incuriosiscono i piccoli alunni che iniziano ad apprendere in modo divertente il mondo dell’energia rinnovabile. Tutti i materiali disponibili vengono costruiti in una logica di curricolo verticale, in modo da partire dai più piccoli e sviluppare ulteriori approfondimenti anche negli ordini scolastici successivi. Non offrire semplici momenti di formazione spot e in un ambito circoscritto, ma includerli in una logica trasversale.

“Questo è il punto di forza del progetto: toccare attraverso varie discipline il tema della sostenibilità e delle fonti rinnovabili”

Come avete coniugato il progetto con l’emergenza pandemica e la didattica a distanza e quali sono stati i feedback ricevuti dalle scuole coinvolte?

Quando abbiamo condiviso il progetto e fissato il crono-programma per la presentazione alle scuole, pensavamo di poter iniziare già nel primo quadrimestre in modo da dare continuità all’iniziativa anche in orario curricolare. La pandemia non lo ha permesso, ma sono state fatte comunque delle riunioni con i docenti, i referenti e i responsabili del Gruppo CVA. Di fatto, il progetto è partito nel secondo quadrimestre quando anche le scuole superiori sono rientrate con una frequenza in presenza quasi del 70% e hanno avuto modo di dare il giusto spazio al progetto. I primi feedback sono stati positivi e incoraggianti, ma l’obiettivo per il prossimo anno è puntare a coinvolgere ancora di più gli studenti, anche per quanto riguarda la comunicazione, e impostare il lavoro in presenza. Sebbene i materiali siano fruibili anche a distanza, fare attività pratica e laboratoriale davanti a un video diventa più complesso, e così come sviluppare competenze trasversali, quali il lavoro di squadra e il team building. Inoltre, abbiamo come obiettivo quello di integrare al progetto momenti di uscite ed esplorazioni presso centrali e dighe, in modo che ogni studente possa vedere in prima persona quello che studia: sperimentare in classe e conoscere il territorio.

Non solo materiali didattici, ma anche esperimenti concreti nell’ambito di Labenergie, un’iniziativa che prevede la distribuzione agli alunni delle classi partecipanti di un kit per la realizzazione di un piccolo esperimento relativo all’energia fotovoltaica. La sostenibilità si impara attraverso l’esperienza?

L’esperienza e l’aspetto laboratoriale sono il punto di forza del programma: ci siamo confrontati con il Gruppo CVA e abbiamo sposato il principio di trovare il modo di coinvolgere e rendere attivi i ragazzi. In questo modo, si riesce più facilmente a far loro acquisire conoscenze, abilità e competenze: il principio è quello di imparare facendo. Gli studenti della scuola secondaria hanno avuto la possibilità di sperimentare e mettersi all’opera per realizzare un kit per la produzione di energia fotovoltaica. La finalità è stata favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la didattica a una costruzione dei saperi, partendo da quelli che sono bisogni formativi concreti: la base della didattica attiva.

Quali sono i progetti previsti per il prossimo anno scolastico in tema di sostenibilità?

Ci auguriamo che l’anno prossimo si possa ritornare sin da subito tutti in presenza e di poter avviare questo percorso strutturandolo attraverso tappe precise: l’obiettivo è concentrare la parte più frontale all’inizio del progetto, per dare i giusti tempi ai ragazzi di costituire i gruppi di lavoro, realizzare i prodotti finali, presentarli ed esprimere il loro feedback. Sino ad ora, lo abbiamo fatto a distanza attraverso video, ma puntiamo a realizzare un vero e proprio momento di incontro e confronto in cui gli studenti possano porre domande, approfondire, raccontare le proprie esperienze formative. L’obiettivo è incuriosire altre classi riguardo al progetto: gli studenti diventano attori e promotori di nuove iniziative in tema di sostenibilità.

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