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Adottare un ciliegio per salvare i ghiacciai: progetti di sostenibilità ai piedi del Monte Bianco

6 minuti

Skyway è l’avveniristica funivia che raggiunge i 3500 metri di Punta Helbronner arrivando direttamente nel cuore del ghiacciaio del Monte Bianco: sulla collina che si erge alla sinistra della stazione di valle, si racconta che una volta crescessero dei ciliegi selvatici. Ripopolarla con i ciliegi che vi crescevano un tempo e restituirle la sua immagine antica e naturale non è un’utopia, ma un progetto concreto. Con l’iniziativa “Adotta un ciliegio”, lanciata da Skyway Monte Bianco in cordata con CVA Energie e RAV (Raccordo Autostradale Valdostano), tutti possono adottare o regalare un ciliegio ai piedi del Monte Bianco e contribuire a mitigare l’effetto che il riscaldamento globale ha sui ghiacciai. #Savetheglacier, infatti, è il progetto di sostenibilità di più ampio respiro in cui “Adotta un ciliegio” si inserisce e, il suo obiettivo, è intraprendere azioni concrete nel rispetto della comunità alpina. In che modo? Prima di tutto – spiega Federica Bieller, presidente di SkyWay, “riscoprendo la bellezza del nostro territorio e lasciandoci sorprendere dalla sua meraviglia”. Partire dal legame del territorio, per supportarne lo sviluppo: la radice della sostenibilità germoglia da qui.

Circa 300mila passeggeri l’anno e un fatturato superiore ai 10 milioni. Sono i numeri di Skyway, l’impianto a fune che collega Courmayeur ai 3.466 metri di Punta Helbronner, unico per la sua maestosità non solo in Italia ma anche in Europa. Tra i suoi obiettivi, quello di avviare una concreta strada alla sostenibilità sul territorio montano. Quali sono le strategie intraprese a proposito?

Skyway è una società che propone un’esperienza della meraviglia naturalistica del Monte Bianco: ancora oggi, quotidianamente, ci meravigliamo della sua bellezza. Per questo, abbiamo pensato di dover essere i primi a portare nel mondo degli impianti a fune una visione diversa: siamo stati i primi ad avere un bilancio di sostenibilità ambientale e sociale. Un progetto dedicato all’”uomo del futuro” – così lo abbiamo definito – per cercare di porre in atto azioni concrete che possano tramandare nel migliore dei modi questo patrimonio naturalistico incredibile.

In che modo lo sviluppo per l’industria degli impianti a fune si concilia con il rispetto del territorio, con la tutela ambientale, garantendo allo stesso tempo la massima sicurezza?

La sicurezza è un aspetto fondamentale del nostro servizio: portiamo le persone a 3500 metri di altezza e gran parte dei nostri investimenti annuali sono proprio dedicati alla sicurezza. Il nostro impianto è stato studiato nel segno dell’innovazione e realizzato con estrema attenzione. Nella sua costruzione, è stato sviluppato nel massimo rispetto dell’ambiente: utilizziamo pompe di calore, cerchiamo il recupero delle acque, disponiamo dei pannelli fotovoltaici a 3500 metri. Trattandosi di un progetto nuovo, prevede già nel suo essere le energie rinnovabili e, per quanto concerne la gestione quotidiana, scegliamo con cura i prodotti di pulizia e di consumo e ci stiamo avvicinando verso l’obiettivo plastic free. Tutte queste attenzioni si declinano in progetti concreti che abbiamo messo insieme sotto il cappello di #savetheglacier: ci riteniamo un serbatoio naturalistico dei ghiacciai e tutte le nostre azioni mirano a tutelarli.

Come descritto nel vostro bilancio di sostenibilità, entro il 2022 Funivie Monte Bianco punta a incrementare le azioni sostenibili per ridurre l’impronta attuale: quali sono gli obiettivi a cui puntate, in linea con i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite?

Tutti i nostri obiettivi vanno nella direzione indicata dai Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite: la riduzione dei consumi di acqua per visitatore e delle emissioni di gas effetto serra, l’incremento della raccolta differenziata e di forniture verdi, la disposizione di investimenti dedicati alla formazione dei dipendenti e alla prevenzione degli incidenti. Non solo attenzione per gli obiettivi di sostenibilità, ma progetti concreti e quotidiani.

In questo impegno verso la sostenibilità, qual è il ruolo delle fonti energetiche e come vengono utilizzate all’interno degli impianti?

Vista la tipologia dei nostri impianti, l’energia viene utilizzata in maniera massiva ed è un indicatore importante delle nostre prestazioni ambientali. I nostri consumi, negli ultimi anni, sono in crescita poiché lo stesso impianto lo è: il 100% dell’energia che utilizziamo è rinnovabile. In particolare, grazie ai pannelli fotovoltaici installati in Punta Helbronner, auto produciamo il 0,4% di energia consumata mentre il 99% lo acquistiamo da CVA Energie, che fornisce energia pulita da centrali idroelettriche. Il nostro obiettivo è ridurre l’utilizzo di energia del 15%, mettendo in atto una serie di azioni per il risparmio energetico.

Guardando il Monte Bianco, sulla collina a sinistra della stazione Skyway, una volta crescevano dei ciliegi selvatici. Tra le ultime iniziative promosse nell’ambito del progetto pluriennale #savetheglacier, insieme a CVA Energie e RAV (Raccordo Autostradale Valdostano), c’è “Adotta un ciliegio”: è possibile per tutti i cittadini adottare un ciliegio per riportare verde e ossigeno ai piedi del Monte Bianco. Come è nata l’idea?

Abbiamo lanciato il progetto “Adotta un ciliegio” insieme a CVA Energie e RAV (Raccordo Autostradale Valdostano) e, la collaborazione con CVA, era già stata avviata con altre iniziative legate a #savetheglacier: l’installazione delle colonnine di ricarica di auto e bici elettriche nel territorio valdostano e l’operazione di pulizia dei ghiacciai, importante e impegnativa. Quest’anno, CVA Energie ci ha sostenuto nel progetto “Adotta un ciliegio”, realizzato a valle – nella stazione di Pontal d’Entrèves – e non in quota: un posto particolarmente simbolico poiché siamo vicini all’imbocco del traforo del Monte Bianco e, soprattutto, al ghiacciaio della Brenva in cui è ben visibile il ritiro dei ghiacciai. Qui, un tempo, si racconta che ci fosse una collina di ciliegi selvatici e il nostro obiettivo è riportarla al territorio: per questo, piantare un albero diventa un’azione di responsabilità che volevamo rendere condivisa e partecipativa. Con CVA Energie e RAV abbiamo iniziato a piantare circa 90 ciliegi che vedranno il loro massimo sviluppo nei prossimi anni e magari già nella prossima primavera: anche le singole persone possono acquistare il proprio albero online – oppure regalarlo – e abbiamo già avuto una buona adesione. L’obiettivo è duplice: riportare il verde nei nostri territori – per noi un grande valore che va a sposarsi con la filosofia del ghiaccio –  e ridurre le emissioni di CO2 a contrasto del traffico pesante e dei passaggi automobilistici che interessano la zona. È un progetto che speriamo venga accolto in modo sempre più ampio da cittadini e comuni: ne va del nostro futuro.

Quali sono i progetti futuri che Skyway ha intenzione di intraprendere per rendere “la montagna accessibile a tutti”?

Con CVA stiamo già elaborando un nuovo progetto che vedrà la luce prossimamente. Come indirizzo generale per il futuro, vogliamo che il nostro impianto, anno dopo anno, possa collezionare una serie di azioni concrete a sostegno della sostenibilità e della tutela del territorio. Ci piacerebbe realizzare nuovi progetti incentrati sull’esperienza del visitatore, in modo da incrementare la sua consapevolezza riguardo il territorio in cui vive o che visita.

“Un impianto così tecnologico e rapido, che ti permette di percorrere 2000 metri di ascesa in pochissimo tempo, spesso non aiuta ad avere la giusta consapevolezza del luogo in cui si arriva: per questo, vogliamo lavorare sull’esperienza per recuperare la bellezza del territorio e valorizzarla al massimo”

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