coltivazioni

Agroforestry: combinare l’agricoltura e la creazione di nuove foreste e boschi

3 minuti
01In cosa consiste l’agroforestry 02Le pratiche di agroforestazione più diffuse

Un sistema di gestione agricolo dove alberi e arbusti vengono coltivati in combinazione a colture erbacee e pascoli: l’agroforesty è una strategia che punta a incrementare la diversità biologica e strutturale dei territori agricoli. Cosa significa?  Aumentare le diverse tipologie di piante, arbusti, fiori e bacche presenti nell’area e diminuire l’erosione del suolo.  I vantaggi dell’agricoltura forestale comprendono la diversificazione del reddito agricolo e la riduzione dell’erosione e del danno da alluvione. Ma quali sono le principali pratiche utilizzate?

01In cosa consiste l’agroforestry

Il mondo dell’agroforestazione è una via di mezzo tra l’agricoltura classica e le foreste artificiali: un metodo che sposa in vantaggi di una coltivazione supervisionata dall’uomo con la natura. Per quanto il termine oggi sia molto poco utilizzato, l’agroforestazione è utilizzata già da tempi più antichi e consiste nella pratica di coltivare colture speciali di alto valore sotto una tettoia: il baldacchino della foresta viene modificato per fornire il corretto livello di ombra in grado di proteggere il particolare raccolto in crescita. Le colture comuni prodotte nell’agricoltura forestale includono ginseng, funghi shiitake e felci decorative: l’agricoltura forestale può anche fornire aree di habitat per alcuni tipi di fauna selvatica. Quasi ogni tipo di produzione agricola o zootecnica può beneficiare di pratiche agroforestali. I tipi di alberi utilizzati in agroforestry variano, ma di solito sono scelti per fornire benefici oltre la semplice protezione del raccolto o del bestiame. I tipi di alberi possono essere scelti per produrre un prodotto di mercato, come frutta, noci o legname, oppure possono essere scelti tipi che forniscono foraggio al bestiame o che aiutano a mantenere il suolo sano.

02Le pratiche di agroforestazione più diffuse

Le pratiche di agroforestazione più diffuse

L’agroforesty coniuga i vantaggi di due mondi spesso percepiti come molto distanti: l’agricoltura progettata dall’uomo e la foresta. Nella sua applicazione, vengono distinte diverse tipologie di coltivazione:

  • Coltivazioni in foresta: si tratta, per la maggior parte dei casi, di coltivazione di funghi, tra le più diffuse. Ma si possono trovare anche roveti di frutti di bosco.
  • Sistemi lineari: chiamati così perché, normalmente, segnano i confini tra i diversi campi. Possono essere semplici siepi frangivento, o fungere da zone cuscinetto.
  • Fasce ripariali: zone in cui i campi si incontrano con i canali e altri specchi d’acqua.
  • Sistemi silvoarabili: una delle versioni più interessanti dell’agroforestazione che combina la coltivazione di specie erbacee e alberi imponenti.
  • Sistemi silvopastorali: appezzamenti in cui agricoltura, natura e allevamento coesistono, in un territorio in cui crescono piante e pascolano animali.

Tutte queste pratiche hanno lo scopo di utilizzare in maniera più sostenibile e efficiente le risorse messe a disposizione dalla natura: una strategia efficace per aumentare la copertura forestale e contribuire alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico tramite sequestro di carbonio dal ciclo atmosferico.

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