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Che cos’è “l’ansia climatica” e perché le rinnovabili possono essere una soluzione

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01Che cosa dice lo studio sull’ansia climatica 02Il ruolo delle rinnovabili per fronteggiare il cambiamento climatico

Quattro giovani su dieci hanno paura di avere figli a causa della crisi climatica: è quanto emerge dal più grande studio sull’eco-ansia realizzato in dieci Stati diversi intervistando 10.000 ragazze e ragazzi tra i 16 e 25 anni, la cosiddetta Generazione Z. La ricerca, condotta dall’Università di Bath e pubblicata su The Lancet, ha preso in considerazione i giovani di Regno Unito, Finlandia, Francia, Stati Uniti, Australia, Portogallo, Brasile, India, Filippine e Nigeria: ad accomunarli, la preoccupazione maggiore rispetto alle altre generazioni riguardo gli scenari climatici futuri. Il motivo? Le sorti del pianeta li riguardano più direttamente perché affrontano per la prima volta sfide così grandi e sono i soggetti con minore potere decisionale sulla questione. Ecco cosa dicono i dati.

01Che cosa dice lo studio sull’ansia climatica

A mano a mano che i cambiamenti climatici causano un aumento di disastri mortali, i giovani si trovano a fronteggiare una crescente ansia ecologica per il futuro delle loro vite e del pianeta: il 59% degli intervistati è “estremamente preoccupato” per il climate change, e allargando la categoria a chi si dice “moderatamente preoccupato” si sale all’84% del totale. Il 56% è convinto che “l’umanità sia spacciata” e il 75% pensa che il futuro sia “terrorizzante”. Ben la metà degli intervistati sostiene di provare “eco-ansia” e il 45% pensa che questa preoccupazione influenzi la propria vita quotidiana. Solo il 31% si fida delle azioni del proprio governo e pensa che gli Stati stiano facendo abbastanza per garantire un futuro sostenibile ai giovani. Analizzando i dati Paese per Paese emerge un’altra evidenza: i giovani che vivono negli stati “in via di sviluppo”, sono ancora più preoccupati rispetto a chi vive in zone più ricche del pianeta. Il dato dell’umanità “spacciata” sale al 74% in India e al 73% nelle Filippine, mentre si abbassa al 43% in Finlandia.

02Il ruolo delle rinnovabili per fronteggiare il cambiamento climatico

Circa i due terzi delle emissioni di gas a effetto serra a livello globale sono connessi all’uso di combustibili fossili a scopo energetico per il riscaldamento, la produzione di energia elettrica, il trasporto e l’industria: bruciare combustibili fossili libera nell’atmosfera grandi quantità di CO2 e questo aumenta l’effetto serra e il surriscaldamento dell’atmosfera. Per fronteggiare la sfida del cambiamento climatico, le energie rinnovabili giocano un ruolo di primaria importanza perché consentono di agevolare la transizione energetica e raggiungere la decarbonizzazione. Un impiego massivo di fonti di energia rinnovabile permetterebbe di garantire la copertura della domanda di energia in continua crescita.  Allo stesso modo, lo sviluppo degli impianti da fonti rinnovabili consentirebbe di ridurre la dipendenza dai paesi produttori di petrolio, smettere di generare rifiuti pericolosi o difficili da smaltire, eliminare incidenti petroliferi. Rendere la presenza delle fonti rinnovabili capillare, inoltre, fa sì che i costi per il trasporto dell’energia vengano ridotti e sia preservata la ricchezza della produzione locale e il benessere del pianeta. Una risposta concreta all’eco-ansia che affligge le nuove generazioni.

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