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Climate change, Nazioni Unite: entro i prossimi cinque anni sistemi di allerta meteo precoci

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01Che cos’è un sistema di allerta precoce? 02Appuntamento alla COP27 in Egitto

Il cambiamento climatico genera sempre più allarme a causa dell’intensificarsi di fenomeni metereologici estremi in tutto il mondo e obbliga i diversi Paesi ad adottare nuove misure di resilienza. La gravità della situazione è descritta nel rapporto redatto dalla World Meteorological Organization, dal titolo “WMO Atlas of Mortality and Economic Losses from Weather, Climate and Water Extremes (1970–2019)”: negli ultimi 50 anni, si è verificato in media ogni giorno un disastro meteorologico, climatico o legato all’acqua che ha causato una perdita giornaliera di 202 milioni di dollari. Esiste una soluzione? Ad annunciarla è l’Onu, che entro i prossimi 5 anni vuole raggiungere l’ambizioso obiettivo di proteggere tutta la popolazione della Terra attraverso sistemi di allerta precoce contro condizioni meteorologiche avverse e cambiamenti climatici estremi.

 

01Che cos’è un sistema di allerta precoce?

Si tratta di sistemi integrati che consentono di monitorare in tempo reale le condizioni atmosferiche sia sulla terraferma che in mare e di prevedere eventi meteorologici futuri utilizzando modelli numerici computerizzati avanzati. In questo modo è possibile prevedere e calcolare i rischi che potrebbe causare un evento meteo in una certa area, perché le conseguenze cambiano a seconda che si tratti di una città o di un’area rurale, di regioni polari, costiere o montuose. Non solo: i sistemi di allerta precoce includono anche dei piani di risposta concordati con governi, comunità e persone, per ottenere un’immediata reazione in caso di emergenza e ridurre al minimo gli impatti previsti. Per essere davvero funzionale, un sistema di allerta precoce e completo deve tenere conto delle esperienze maturate nel corso del tempo per aggiornare le procedure di risposta in vista di eventi quali inondazioni, siccità, ondate di caldo o tempeste. Il rapporto della Global Commission on Adaptation, denominato “Adapt Now”, ha rilevato che i sistemi di allerta precoce forniscono un ritorno sull’investimento di oltre 10 volte: dando un preavviso di 24 ore del sopraggiungere di una tempesta o di un’ondata di caldo è possibile ridurre i danni del 30%. Non è tutto: in termini di investimento, spendendo 800 milioni di dollari in sistemi di allerta precoce nei Paesi in via di sviluppo, si potrebbero evitare perdite dai 3 ai 16 miliardi di dollari all’anno.

02Appuntamento alla COP27 in Egitto

Se sembra possibile garantire un futuro più sicuro in termini di risposta ai fenomeni estremi causati dal cambiamento climatico, la situazione attuale resta critica. A ribadirlo è  il più recente rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, che descrive in dettaglio le attuali problematiche che il nostro Pianeta sta subendo: un terzo della popolazione mondiale, principalmente nei Paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, non è ancora coperto da sistemi di allerta precoce. In Africa la situazione è ancora più drammatica: il 60% delle persone non ha nessuna forma di protezione. Per far fronte a uno scenario così drammatico, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha incaricato l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) di guidare il progetto di diffusione dei sistemi di allerta precoce contro condizioni meteorologiche avverse e presentare un piano d’azione per raggiungere questo obiettivo già alla prossima COP27 che si svolgerà in Egitto il prossimo novembre.

 

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