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Energia blu: la rinnovabile che viene dal mare

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01Energia blu: di cosa si tratta 02Scenari futuri: quali vantaggi?

Ricavare energia pulita da onde, correnti marine e maree: è questo l’obiettivo dell’energia blu e, con il suo sviluppo, il settore delle fonti rinnovabili si espande e punta a crescere anche in nuovi ambiti utilizzando diverse materie prime. Quasi la metà della popolazione europea vive sulle coste: partendo da questo dato, sfruttare al meglio l’energia proveniente dal mare diventa doveroso per trovare nuove soluzioni tecnologiche nella produzione di energia pulita.

01Energia blu: di cosa si tratta

L’energia oceanica, sebbene sia definita come un settore nascente delle energie rinnovabili, in realtà è sempre stata a disposizione dell’ingegno umano: la difficoltà tecnologica e gli imponenti costi di accesso e realizzazione ne hanno ostacolato lo sviluppo. Per questo motivo, l’Unione Europea sta dedicando numerosi investimenti per sostenere lo sviluppo tecnologico necessario: in questo contesto si inseriscono i finanziamenti per la piattaforma “Pelagos Blue energy cluster”, nata con l’obiettivo di sfruttare in modo intelligente e sostenibile il mare italiano come fonte di energia. Inoltre, da qualche anno, la Commissione Europea parla di “crescita blu”: una strategia di comunicazione che mira a far crescere il settore marino e marittimo. Questo piano di azione è articolato in tre punti: potenziamento di una politica marina, promozione di strategie di crescita sostenibile e interventi nei settori dell’acquacoltura, del turismo costiero e delle biotecnologie per lo sfruttamento dell’energia degli oceani.

02Scenari futuri: quali vantaggi?

L’industrializzazione dell’energia blu potrebbe spianare la strada per la decarbonizzazione dell’economia europea poiché quest’ultima avrebbe la possibilità di affidarsi ad una fonte di energia rinnovabile, costante e sempre reperibile. I benefici andrebbero a interessare non solo il settore economico, ma anche quello lavorativo, dando la possibilità di far rinascere molte zone costiere dell’Europa caratterizzare da un alto tasso di disoccupazione.  L’obiettivo, fissato per il 2050, è quello di produrre circa 100GW di energia sfruttando la potenza del mare: si tratta di una proposta in via di sviluppo che, se portata a compimento, potrebbe essere una soluzione concreta per contrastare il riscaldamento globale.

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