Ferri: per la transizione energetica, occorrono lungimiranza legislativa ed efficienza tecnologica

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Tecnologia, innovazione e politiche a supporto: la transizione energetica prevede il passaggio all’uso esclusivo delle fonti rinnovabili e, il suo sviluppo, è un processo graduale e complesso che ingloba più ambiti di intervento. Le energie rinnovabili e le misure di efficienza energetica possono potenzialmente raggiungere il 90% delle riduzioni di carbonio necessarie a limitare l’emissione di CO2 nell’aria e i cambiamenti climatici: secondo i dati Terna, in Italia, nel 2019, la produzione delle fonti rinnovabili è stata pari a 112.893 GWh. L’energia idrica è la principale fonte di generazione e accumulo di energia rinnovabile a livello globale, con una potenza installata complessiva di 930 GW e una quota dell’80% di tutte le fonti di energia rinnovabile installate: Voith –  fornitore leader a livello mondiale di impianti idroelettrici, tecnologia e servizi – fornisce soluzioni innovative e tecnologia high-end nel settore idroelettrico, portando un contributo importante all’ulteriore sviluppo dei mercati globali e al miglioramento degli standard di vita di milioni di persone nel mondo. Quale sarà il futuro dell’idroelettrico e cosa occorre per attuare la transizione energetica nel modo più efficiente? Lo racconta il dott. Giovanni Ferri, sales manager di Voith Hydro.

Voith è attiva in un’ampia varietà di mercati, offrendo soluzioni individuali con prodotti di alta qualità. Un terzo delle installazioni mondiali nel settore dell’energia idroelettrica proviene da Voith. Qual è il ruolo – e la responsabilità – che tecnologia e innovazione rivestono nel comparto dell’energia pulita?

La tecnologia ha un ruolo fondamentale nella produzione di energia idroelettrica perché fornisce quello che serve per la trasformazione del salto dell’acqua in energia elettrica: i macchinari, ovvero la “parte di soluzione” degli impianti idroelettrici. Per questo, nel funzionamento della tecnologia idroelettrica, i nostri prodotti diventano fondamentali. L’energia prodotta dall’acqua non è l’unica fonte rinnovabile, ma è sicuramente la più matura: i primissimi impianti idroelettrici sono stati realizzati 150 anni fa e alcuni sono tutt’ora in esercizio. L’eolico e il fotovoltaico hanno opportunità di incremento e occorre lavorare in questa direzione: sull’idroelettrico, invece, l’obiettivo è quello di mantenere efficiente il funzionamento degli impianti già installati con revisioni e manutenzioni. Questa priorità emerge anche dall’indirizzo delle normative: gli incentivi sugli impianti nuovi idroelettrici si stanno riducendo, poiché la priorità è il mantenimento degli impianti esistenti. Da questo punto di vista, c’è bisogno di maggiore lungimiranza: spesso la legislatura arriva in ritardo sulle normative necessarie e invece bisognerebbe essere tempestivi e attenti per rendere accattivante il mantenimento degli impianti.

Un aspetto da affrontare riguardo alle energie rinnovabili è rappresentato dalla scarsa possibilità di stoccare le risorse. Qual è la situazione odierna?

Oggi ci sono grossi impianti di accumulo nel nord Italia, poco sfruttati a causa della scarsa domanda: nel centro sud, invece, la somma di fotovoltaico e eolico rendono necessario un incremento degli impianti di accumulo e una maggiore regolazione dei servizi di rete. Sebbene ci siano già impianti importanti, ci sarebbe bisogno di un aumento degli stessi e della creazione di nuovi: questo richiede opere civili e investimenti. Attualmente, però, non c’è la certezza di avere una remunerazione costante e tale da garantire investimenti che richiedono lunghi tempi di rientro.

Tra gli obiettivi della transizione energetica, quello di mettere a punto un approccio sistemico che consenta un efficace sfruttamento delle rinnovabili. Quale reputa sia il punto di partenza da tenere in considerazione per renderlo possibile?

La transizione energetica è un concetto ampio: ci sono molte tecnologie a supporto e oggi siamo nella fase di valutazione delle migliori applicazioni. Ad esempio, si sta ragionando sull’utilizzo più efficace dell’idrogeno: ha senso produrre idrogeno per alimentare auto o ha più senso concentrare la produzione di idrogeno per ambiti più prettamente industriali?

“Allo stesso modo, nell’ambito della mobilità sostenibile, è in corso una discussione simile sull’utilizzo delle batterie: posto che siano il futuro dell’auto, si potrebbe utilizzarle massivamente per l’accumulo di energia o sarà preferibile indirizzarle verso altri utilizzi? Al momento ci sono diverse tecnologie che possono fare diverse cose: il fine ultimo sarà quello di valutare le migliori applicazioni e metterle in pratica”

Attraverso l’utilizzo delle rinnovabili, il Green Deal proposto da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, si pone l’ambizioso obiettivo di rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050. Ciò si traduce nell’obiettivo di non perdere nemmeno un kWh rinnovabile. Quali sono le politiche a supporto di queste tecnologie è il portafoglio di prodotti tecnologici su cui puntare nel comparto idroelettrico?

A livello di strumenti legislativi, viviamo una grossa incertezza sul rinnovo delle concessioni e molti rinnovamenti sono frenati. Dal punto di vista tecnologico, tutto quello che riguarda l’accumulo di energia ha bisogno di nuovi strumenti: l’idroelettrico, con gli impianti di accumulo e pompaggio, ha anche questa possibilità. In Italia abbiamo diversi impianti di accumulo, ma ne sarebbero necessari altri: in questo ambito, Terna – Rete Elettrica Nazionale sta incentivando alcuni servizi, ma manca ancora una legge che vada a incentivare l’accumulo di energia tramite pompaggio.

Il periodo di lockdown ha dato una spinta decisiva all’incentivo delle rinnovabili e l’incremento dell’e-commerce ha messo in evidenza l’importanza – per settori quale la logistica – di avvalersi di energia autoprodotta. Energia e digitale sono il binomio del futuro?

In tutti i servizi dedicati all’utente la digitalizzazione è già presente e agevola le prestazioni: basti pensare che oggi possiamo gestire le bollette direttamente da smartphone tramite app. Dal punto di vista del fornitore/partner dei produttori, c’è una maggiore possibilità di beneficiare dei vantaggi digitali e ispezionare gli impianti anche da casa. Come per call e riunioni online, anche lo stato degli impianti è verificabile e gestibile da remoto: direttamente dalla postazione di servizio si può manovrare il drone che ispeziona la condotta e controllarne lo stato attraverso foto e video. Questo è il presente e sarà il futuro.

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