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La tutela dell’Ambiente entra in Costituzione: ma l’Italia non è l’unica

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01Cosa cambia 02Le altre Carte costituzionali pro-ambiente

Finalmente è avvenuto il tanto atteso ingresso della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nella Costituzione italiana. Un evento che sugella l’impegno dell’Italia verso la transizione energetica green attraverso la modifica degli articoli 9 e 41 della nostra Carta, che ora risultano così formulati: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico e tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Inoltre, nello stesso articolo si legge che: “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. Dal canto suo, l’articolo 41 ora afferma che “L’iniziativa economica privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente”. Analizzando le due norme bisogna sottolineare che l’articolo 9 fa parte dei principi “fondamentali” della Costituzione, dettati nei primi 12 articoli della Carte e che ne sanciscono i principi democratici su cui si basa la vita politica, economica e sociale dello Stato italiano.

01Cosa cambia

Se nella Carta italiana era già contenuta la tutela del patrimonio paesaggistico e del patrimonio storico e artistico della Nazione, con questa riforma si attribuisce alla Repubblica anche la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e viene specificato esplicitamente un principio di tutela per gli animali. E viene per la prima volta sancito in modo esplicito il principio di equità/solidarietà intergenerazionale che salvaguarda i diritti delle prossime generazioni.

La modifica all’articolo 41, invece, stabilisce che la salute e l’ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana.

E sull’importanza di questo nuovo testo inserito nella Costituzione, è lo stesso presidente della Camera Roberto Fico a sottolinearne il valore: “Si tratta di un passaggio storico. Un segnale chiaro del Parlamento che dovrà essere un faro per il presente e il futuro del nostro Paese”. Via Twitter, è arrivata anche la nota ufficiale di Palazzo Chigi che sceglie di commentare la novità affermando: “Dal Parlamento via libera all’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nella Costituzione. È una giornata storica per il paese che sceglie la via della sostenibilità e della resilienza nell’interesse delle future generazioni”.

02Le altre Carte costituzionali pro-ambiente

La modifica si allinea a quanto già previsto dalla normativa europea, precisamente nella Carta di Nizza, cioè la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che all’articolo 37 si occupa della tutela dell’ambiente stabilendo che “Un livello elevato di tutela dell’ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell’Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile”. A questo documento si aggiunge il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) che all’articolo 191 definisce la politica comunitaria in ambito ambientale individuando gli obiettivi da raggiungere. Inoltre, sono numerosi i paesi che hanno già scelto di tutelare in modo esplicito l’ambiente nella loro Costituzione: ad esempio, la Finlandia, il Belgio, la Grecia, il Portogallo, la Spagna, la Germania, i Paesi Bassi, la Norvegia e la Francia. In quest’ultima, dal 2005 la Costituzione contiene una Carta dell’ambiente (Charte de l’environnement) tramite la quale l’ambiente è stato elevato a bene costituzionalmente protetto.

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