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L’eolico offshore arriva in Italia: i progetti previsti

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01Che cos’è l’eolico offshore 02I progetti di eolico offshore in Italia

Nuove tecnologie e una riduzione dei costi: sono queste le sfide che attendono il settore dell’eolico nel prossimo futuro e, l’eolico offshore, rappresenta una concreta opportunità di sviluppo green. I parchi eolici offshore forniscono energia pulita e rinnovabile, ottenuta sfruttando la forza del vento che si produce in alto mare, dove raggiunge una velocità più elevata rispetto a quella terrestre grazie all’assenza di barriere. Per sfruttare al meglio questa risorsa vengono installate poderose strutture posizionate sui fondali e dotate delle più moderne innovazioni tecniche. L’Italia ha circa 11.700 chilometri quadrati di coste adatte all’emergere di questa tecnologia: ecco i progetti previsti.

01Che cos’è l’eolico offshore

I parchi eolici offshore rappresentano delle vere e proprie centrali per la produzione di energia pulita. Il principio di funzionamento dell’eolico offshore è lo stesso dell’eolico terrestre: invece di usare l’elettricità per produrre energia eolica, le turbine eoliche utilizzano l’energia del vento disponibile in natura per produrre elettricità pulita e rinnovabile. In mare aperto l’energia cinetica del vento fa muovere le pale eoliche, la cui forza viene sfruttata per far girare un generatore, permettendo così la produzione di elettricità. La sostanziale differenza dell’offshore rispetto all’eolico terrestre è l’esigenza di utilizzare i cavi sottomarini, da installare in fondo al mare per consentire la trasmissione dell’elettricità prodotta sino alle stazioni elettriche e ai luoghi di consumo. In particolare nei Paesi del Nord Europa, gli impianti eolici offshore contribuiscono in modo decisivo al fabbisogno energetico del territorio: sono situati nelle zone costiere ad alta densità di popolazione, dove l’urbanizzazione del territorio è maggiore e quindi anche la richiesta di energia. In questo senso, le turbine eoliche contribuiscono a soddisfare la domanda del territorio con energia rinnovabile.

02I progetti di eolico offshore in Italia

Anche in Italia, si punta sull’eolico offshore: il Ministero della Transizione Ecologica prosegue nel suo impegno per favorire lo sviluppo di una nuova generazione di impianti offshore galleggianti, collocati al largo delle coste e quindi privi di impatti paesaggistici. Al bando promosso a riguardo dal MISE, sono pervenute 64 manifestazioni di interesse, di cui 55 da parte di imprese e associazioni di imprese, 3 da parte di associazioni di tutela ambientale (WWF, Legambiente e Greenpeace) e 7 da altri soggetti (ANEV, Elettricità futura, CNA, CGIL, Università Politecnico di Torino, OWEMES – associazione di ricercatori, CIRSAM – Consorzio Internazionale per lo sviluppo e ricerca adriatico e mediterraneo). Il MISE ha già provveduto ad analizzare 40 progetti di impianti eolici galleggianti, di cui più di 20 localizzati al largo delle coste siciliane e sarde, più di 10 lungo la costa adriatica e i restanti distribuiti fra le coste ionica e tirrenica. Almeno 20 delle manifestazioni di interesse sono state corredate da progetti precisi e dettagliati, che in numerosi casi prevedono impianti flottanti collocati oltre le 12 miglia. Se tutti i progetti diventassero realtà, l’Italia disporrebbe di 17.000 megawatt di energia eolica provenienti da impianti offshore. Fra i progetti più importanti, quello del parco eolico di Taranto, l’unico progetto di cui sono già iniziati i lavori: la fornitura delle turbine è stata assegnata alla società Ming Yang Smart Energy, che fornirà 10 turbine con un contratto di 25 anni. Sempre in Puglia, ma a Brindisi e a Lecce, altri due progetti finanziati dalla multinazionale Falk Renewables: oltre all’approvvigionamento di energia pulita, l’azienda assicura anche la creazione di posti di lavoro stabili nel medio-lungo termine. Anche la Sicilia è un’altra regione particolarmente coinvolta nello sviluppo dell’eolico offshore: il progetto dell’impresa Med Wind prevede la costruzione di un parco eolico composto da 190 turbine galleggianti a circa 60 km dalla costa, che produrranno 9.000 megawatt all’anno di energia pulita.

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