unione-europea

Rinnovabili, target 2020: i Paesi europei hanno raggiunto l’obiettivo?

3 minuti
01Un ottimo lavoro di squadra 02L’identità del bocciato

Tutti promossi, tranne uno. La buona notizia è che i Paesi europei hanno raggiunto i “target 2020” con performance nazionali in linea con le attese. Nel complesso, dunque, il blocco dei Paesi Ue ha fatto centro: a dare i voti è l’Eurostat (l’ufficio statistico della Commissione europea), che ha pubblicato i dati relativi al raggiungimento dei target nazionali fissati dal Pacchetto clima energia 20-20-20, lanciato nel lontano giugno 2009. Di cosa si tratta? Di un insieme di direttive e regolamenti che, per la prima volta nel Vecchio continente, ha fissato dei target nazionali nella lotta al climate change.

01Un ottimo lavoro di squadra

Come gruppo, i 27 Paesi hanno addirittura superato le performance richieste a livello comunitario. È successo, ad esempio, in tema di rinnovabili: le fonti verdi hanno raggiunto quota 22% nel mix Ue, cioè due punti percentuali sopra il target comunitario richiesto dalla direttiva 2009/28/CE. Ed Eurostat esprime il suo giudizio positivo: “Si tratta di un risultato importante e di un’importante pietra miliare nel percorso dell’UE verso la neutralità climatica entro il 2050“. Esatto, perché da una parte non bisogna perdere di vista quello che è il traguardo finale delle “zero emissioni”, sancito dall’Unione Europea nel suo Green Deel, dall’altra bisogna raggiungere prima gli obiettivi intermedi che renderanno possibile la transizione ecologica. Tra questi, proprio il Pacchetto clima-energia 20-20-20, lanciato più di un decennio fa.

02L’identità del bocciato

Tuttavia c’è un alunno che non è arrivato alla sufficienza: si tratta della Francia che è rimasta indietro con un gap di 3,9 punti percentuali. Tra i più bravi della classe ci sono la Svezia e la Croazia che raggiungono ben 11 punti percentuali in più rispetto al loro target e la Bulgaria che ottiene un +7%. Anche l’Italia si è comportata bene con un + 3,4%. In tema di quote verdi, l’Eurostat rivela un altro dato: con oltre la metà del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili, nel 2020 la Svezia è stato il paese con la più alta quota verde nell’UE (60%), davanti a Finlandia (44%) e Lettonia (42%).


C’è anche da sottolineare che per raggiungere l’obiettivo fissato dal “Pacchetto clima energia 20-20-20”, alcuni Paesi hanno usufruito di un “aiutino”, cioè il cosiddetto trasferimento statistico di rinnovabili. Il nome è complicato, il meccanismo meno: attraverso un accordo preventivo, una quota di energia pulita viene sottratta dalla percentuale dei progressi over target di un determinato Paese e viene aggiunta ad un altro Paese, che altrimenti avrebbe difficoltà a raggiungere il suo obiettivo. Ovviamente si tratta di una procedura meramente contabile, che non prevede nessuno scambio effettivo di energia. Il Paese che cede una sua quota green ottiene un compenso economico in denaro. Si tratta quindi di un meccanismo messo a punto dalla Ue per spingere tutti i Paesi a sviluppare energia pulita anche in vista di un vantaggio economico per la cessione delle rispettive quote in surplus rispetto al target previsto. Per esempio, questo trasferimento statistico di rinnovabili si è verificato tra il Lussemburgo e la Lituania. Quest’ultima ha ceduto il suo surplus energetico al piccolo granducato. Nonostante si tratti di uno strumento disciplinato da oltre 7 anni attraverso la Direttiva sull’energia rinnovabili 2009/28/CE, è la prima volta che due Stati Membri ricorrono a questo meccanismo di cooperazione.

Promo
CVA SMART

L’offerta che propone il prezzo dell’energia sempre al passo con il mercato per le pertinenze della tua casa.

vai all'offerta
google-maps

Google lancia le mappe eco-sostenibili per ridurre le emissioni: saranno in Europa dal 2022

Non solo il percorso più rapido, ma anche più green: dal 2022 si potrà scegliere il tragitto più ecologico direttamente da smartphone.
cop26

COP26, Rinnovabili: ecco cosa prevede la conferenza sul cambiamento climatico

100 miliardi di dollari con cui costruire pale eoliche e centrali fotovoltaiche in Asia, Africa e America Latina: l’impegno preso dalla Global Energy Alliance for People and Planet durante la COP26.