Strategia “leapfrog”: ecco come incentivare l’accesso all’energia pulita nei paesi in via di sviluppo

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01Leapfrogging energetico: cos’è e cosa prevede 02Scenari futuri: le evidenze emerse dallo studio Africa’s Energy Future

Le fonti di energia rinnovabili, per loro natura inesauribili, detengono un vasto potenziale ancora tutto da sfruttare soprattutto per quanto riguarda i paesi in via di sviluppo come l’Africa Sub-sahariana, dove il 75% delle persone non ha accesso all’energia. In particolare, la recente accelerazione nel processo di elettrificazione in questa area geografica sta creando nuove opportunità e, per questo, si parla di “leapfrogging energetico” ovvero il “salto” che i paesi della regione potrebbero compiere per assicurarsi un approvvigionamento universalmente accessibile di energia pulita, saltando lo step di un sistema energetico basato sui fossili. Ecco di cosa si tratta.

01Leapfrogging energetico: cos’è e cosa prevede

Ad oggi, il 60% della popolazione dell’Africa Sub-sahariana, circa 590 milioni di persone, non ha accesso all’energia, mentre un’altra fetta della popolazione raggiunta dall’energia elettrica   deve comunque far fronte a black-out giornalieri. Fino al 2014 si è osservato un accesso all’energia decrescente, poiché la popolazione africana cresceva più di quanto crescesse la produzione di energia. Da allora, però, il trend si è invertito, a dimostrazione di un cambiamento in atto. I motivi sono molteplici e sono riconducibili soprattutto ad alcuni importanti cambiamenti energetici: il costo della produzione energetica tramite fonti rinnovabili è crollato negli ultimi anni, addirittura dell’80% per il fotovoltaico tra il 2010 e il 2015, rendendo le fonti rinnovabili molto competitive. Inoltre, le rinnovabili sono particolarmente adatte al contesto socio-economico africano poiché, grazie a economie di scala ridotte, permettono investimenti ridotti e diversificati, in ambito locale e con tempistiche minori. Per questo, è molto concreta la possibilità che l’Africa conosca il fenomeno del “leapfrogging”, saltando dalle fonti energetiche più primitive direttamente alle moderne fonti rinnovabili, senza passare per i combustibili fossili. Basti pensare a ciò che è accaduto nel campo della comunicazione, che ha visto molti paesi in via di sviluppo passare direttamente alle tecnologie mobili senza passare per le connessioni via cavo.

02Scenari futuri: le evidenze emerse dallo studio Africa’s Energy Future

 

Il continente africano è di fronte a una grande occasione di sviluppo nella quale l’accesso alle energie rinnovabili gioca un ruolo cruciale: come dimostrano i  risultati della ricerca “Africa’s Energy Future”, condotta dall’Energy Security Transition (EST) LAB dell’Energy Center del Politecnico e dall’Istituto Affari Internazionali, il leapfrogging energetico potrà consentire di sfruttare pienamente la disponibilità di fonti rinnovabili del continente africano ottenendo un incremento dell’accesso all’energia mediante un processo di decentralizzazione basato su sistemi stand-alone e micro-reti, che permetteranno la creazione di comunità energetiche locali. Un ruolo di rilievo sarà giocato dalla digitalizzazione, in grado di supportare la necessaria trasformazione del mercato elettrico africano verso una maggior apertura agli investimenti privati. I sistemi di telecomunicazione mobile – un esempio già concretizzatosi di leapfrogging in Africa – potranno favorire questa evoluzione, specialmente nelle aree rurali, come strumenti di pagamento dell’energia, anche attraverso modelli di business innovativi.

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