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Terre rare: che cosa sono, a cosa servono e perché sono al centro della transizione energetica

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01Che cosa sono le Terre rare? 02Materie fondamentali per la transizione green

Tutti ne parlano e tutti le vogliono: le cosiddette Terre rare sono al centro dell’attenzione e delle preoccupazioni di governi e colossi industriali. Tutti ne bramano il controllo e la disponibilità sui rispettivi mercati. Perché? Il progresso tecnologico determina una crescente diffusione di dispositivi elettronici e informatici sempre più performanti grazie alle innovazioni tecnologiche e alla loro diffusione. Ma per fabbricare smartphone, computer, televisioni, batterie e microchip, sono necessarie proprio loro: le Terre rare.

01Che cosa sono le Terre rare?

Chiamate anche “l’oro del XXI secolo”, sono 17 elementi chimici dai nomi molto strani: cerio (Ce), disprosio (Dy), erbio (Er), europio (Eu), gadolinio (Gd), olmio (Ho), lantanio (La), lutezio (Lu), neodimio (Nd), praseodimio (Pr), promezio (Pm), samario (Sm), scandio (Sc), terbio (Tb), tulio (Tm), itterbio (Yb) e ittrio (Y). Il concetto di rarità è legato alla loro bassa concentrazione nei giacimenti minerari. Infatti, allo stato naturale, le Terre rare non si trovano isolate, ma mischiate in piccole percentuali con altri minerali. Ed ecco la difficoltà: la loro estrazione richiede un procedimento complesso, che prevede prima la separazione da un amalgama di roccia, per poi formare metalli combinati in leghe e magneti. Un’altra criticità è legata al procedimento di lavorazione, raffinazione e purificazione dei metalli che consuma molto calore, richiede acidi e migliaia di cicli. Per dare un’idea della complessità del processo, basta pensare che per ottenere un chilo di vanadio bisogna purificare otto tonnellate e mezzo di roccia, che arrivano a 50 tonnellate se si cerca un chilo di gallio, per non parlare del lutezio che necessità di 200 tonnellate di roccia. A che prezzo ambientale? Altissimo: durante questi procedimenti vengono rilasciate acqua radioattiva, gas di scarico e altri rifiuti tossici.

02Materie fondamentali per la transizione green

Oltre ad essere alla base della produzione dell’industria tecnologica ed elettronica, questi 17 elementi risultano strategicamente essenziali anche per la tecnologia rinnovabile. Questo significa che la storica dipendenza dalle fonti fossili, ai tempi della transizione energetica potrebbe essere sostituita da nuove esigenze di approvvigionamento di terre e metalli rari, necessari a tutta la produzione rinnovabile e green: dai componenti dei pannelli fotovoltaici a quelli di turbine eoliche, auto elettriche e fuel cells. Dunque, anche lo sviluppo delle fonti rinnovabili necessita di un utilizzo massiccio di Terre rare e ne è dipendente. Ed ecco altri problemi relativi al controllo del mercato delle Terre rare: la Cina possiede circa un terzo delle riserve mondiali (44 milioni di tonnellate cubiche) e detiene il primato della loro produzione raggiungendone quasi il 60%. I rivali sono gli USA, secondo produttore con il 15,5% del totale globale. E mentre in Africa si concentrano numerosi giacimenti di Terre rare, c’è da registrare il ruolo praticamente nullo dell’Europa. La nuova sfida globale è aperta.

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