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Valle dell’idrogeno transnazionale: il primo progetto europeo che coinvolge Italia, Croazia e Slovenia

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01Cosa prevede l’accordo 02Il ruolo proattivo del Friuli Venezia Giulia

Nasce nel cuore dell’Europa la cosiddetta Valle dell’idrogeno dell’Alto Adriatico, primo progetto pilota di questo tipo nell’area centro-orientale del Vecchio Continente : si tratta della realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile in un’area territoriale estesa che intende coprire tutti i segmenti della filiera dell’idrogeno, dalla produzione allo stoccaggio, passando per il trasporto e fino alla distribuzione a beneficio di diverse categorie di utenti e di differenti settori di mercato.
Ad essere coinvolte sono il Friuli Venezia Giulia, la Slovenia e la Croazia, impegnate in una innovativa collaborazione per la messa a fattor comune di competenze, soluzioni di ricerca e innovazione, opportunità di investimenti congiunti tutti orientati all’utilizzo dell’idrogeno quale strumento per una spinta verso la transizione energetica, la riconversione industriale e la decarbonizzazione di diversi settori economici.

01Cosa prevede l’accordo

È vero che le Hydrogen Valley sono un fenomeno che si sta progressivamente sviluppando a livello globale, ma finora si è trattato di progetti localizzati, molti dei quali situati presso grandi aree portuali o in prossimità di complessi industriali, oppure di progetti su piccola scala dedicati alla mobilità. È quindi la prima volta che una Hydrogen Valley oltrepassa i confini nazionali per realizzare un progetto transfrontaliero europeo, che punta sulle potenzialità dell’idrogeno come vettore di energia pulita per favorire la cooperazione tra i rispettivi sistemi industriali e di ricerca verso la transizione energetica nel settore della logistica, della mobilità urbana e della portualità. Perché l’idrogeno? La risposta l’ha già data l’Unione europea, affermando che l’idrogeno può essere utilizzato come materia prima, vettore o accumulatore di energia, e come tale non emette anidride carbonica, rappresentando quindi una soluzione ideale per i processi di decarbonizzazione. L’obiettivo nel medio-lungo termine è di trasformare la prima Valle dell’idrogeno transnazionale europea anche in un nuovo catalizzatore di investimenti pubblici e privati a favore della transizione energetica. Inoltre, i vantaggi non si misureranno solo a livello ambientale, ma anche economico: entro il 2030 l’Hydrogen Valley dell’Alto Adriatico, secondo le stime, contribuirà a creare migliaia posti di lavoro. La nuova strategia ecologica pro-idrogeno è favorita in Italia dal PNRR: infatti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rientra la costituzione delle valli d’idrogeno soprattutto nell’ottica di riconversione dei siti industriali dismessi. A questo aspetto si somma la volontà di rafforzare l’utilizzo di idrogeno nei settori dei trasporti e nei comparti industriali, per i quali è più difficile abbattere le emissioni inquinanti.

02Il ruolo proattivo del Friuli Venezia Giulia

La regione italiana metterà a disposizione del progetto una serie di competenze scientifiche e know-how forniti attraverso le sue Università, gli enti di ricerca e i poli di innovazione. Insieme a Slovenia e Croazia, il Friuli Venezia Giulia sperimenterà un nuovo modello congiunto, che potrebbe rivelarsi strategico sia in chiave di progettualità che di capacità di attrarre risorse nazionali ed europee.

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