280 miliardi per la mobilità sostenibile: il piano che rivoluziona l’Italia

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01Un approccio meno impattante sull’ecosistema 02Per una mobilità sostenibile a 360°

La cifra è di quelle importanti: sono pari a quasi 280 miliardi di euro gli investimenti previsti nel settore della mobilità sostenibile secondo la nuova strategia a lungo termine per le infrastrutture, presentata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.

A questi si aggiungono, nel programma del MIMS, anche 12 miliardi di euro per le infrastrutture idriche e 7 per l’edilizia sostenibile, come previsto nel cosiddetto Allegato Infrastrutture, mobilità e logistica al Documento di Economia e Finanza (Def) 2022. Questo documento, che in totale prevede quasi 300 miliardi di euro, illustra le pianificazioni, le riforme e gli investimenti realizzati e programmati per i prossimi 10 anni per stimolare lo sviluppo del Paese, la competitività del sistema economico, ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali tra Nord e Sud e tra aree interne e grandi città.

01Un approccio meno impattante sull’ecosistema

Proprio al MIMS mettono in chiaro l’importanza che ha il documento per consentire all’Italia di recuperare, negli anni a venire,“il gap infrastrutturale che frena la competitività delle imprese, aumenta le disuguaglianze territoriali e sociali, determina costi ambientali insostenibili”.

Il ministro Giovannini spiega: “il documento descrive il nuovo approccio allo sviluppo di infrastrutture e sistemi di mobilità sostenibili, in linea con i principi del Next Generation EU. Le riforme approvate in questo anno assicureranno non solo la realizzazione di nuove infrastrutture meno impattanti sull’ecosistema e in linea con i principi della transizione ecologica, ma anche la riduzione dei tempi di realizzazione, il coinvolgimento delle comunità locali nelle decisioni, l’aumento della resilienza delle infrastrutture esistenti, anche grazie all’uso delle tecnologie digitali”.

02Per una mobilità sostenibile a 360°

Nell’ambito della mobilità sostenibile, sono considerate opere prioritarie quelle relative al completamento, alla messa in sicurezza e all’adeguamento tecnologico del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT). Nello specifico, gli investimenti (maggiori dell’8,1% rispetto a quanto previsto nell’Allegato dello scorso anno) riguardano strade e autostrade (83,5 miliardi), ferrovie e nodi urbani (147,4 miliardi), porti (10,1 miliardi), aeroporti (3,2 miliardi), trasporto rapido di massa nelle città metropolitane (32,6 miliardi) e piste ciclabili (2,6 miliardi).

Nelle città il focus degli interventi riguarderà la mobilità urbana sostenibile e lo sviluppo della ciclabilità urbana e turistica attraverso il rafforzamento del trasporto pubblico locale, il rinnovo dei mezzi su rotaia che diventeranno ecologici e lo sviluppo di forme di mobilità dolce.

Per strade e autostrade è prevista la messa in sicurezza, il potenziamento sia tecnologico che digitale, la valorizzazione del patrimonio esistente nell’ottica della transizione ecologica, la riduzione degli incidenti, il decongestionamento delle tratte metropolitane, extraurbane e autostradali, l’integrazione della rete disponibile con quella dedicata alla mobilità ciclistica.

Il settore ferroviario vedrà il potenziamento dei servizi passeggeri a lunga percorrenza, l’integrazione delle linee dedicate al trasporto regionale, lo sviluppo del traffico merci. Il tutto per ridurre le emissioni di gas climalteranti e delle sostanze inquinanti.

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