Il valore della mobilità elettrica: perché investire nell’e-mobility

Auto elettriche e colonnine di ricarica costano ancora molto, ma i vantaggi della mobilità elettrica sono già evidenti: ecco come gestire la transizione e perché

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01Sostenibilità ed efficienza: il valore della mobilità elettrica 02Strumenti di sostenibilità: il piano urbano e le direttive europee

Una vera e propria rivoluzione globale sta investendo il mondo industriale, finanziario e sociale muovendo da presupposti ambientali, energetici e di mobilità. La riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, prima fra tutti l’anidride carbonica, è un obiettivo primario a livello mondiale ed è fondamentale per un futuro sostenibile. Il settore dei trasporti è una causa importante delle emissioni di gas serra e la mobilità elettrica è la risposta alla sfida energetica che meglio si integra con le energie rinnovabili. In generale, le emissioni del settore dei trasporti si basano maggiormente sui sistemi di propulsione dei veicoli. Oggi, il sistema dei trasporti è dominato dai motori a combustione interna che, a causa del rendimento termodinamico pari al solo 45%, disperde oltre la metà dell‘energia utilizzata. L‘efficienza di un motore elettrico, invece, ammonta a circa il 95%. Le basi per una maggiore penetrazione del mercato della mobilità elettrica come tecnologia alternativa sono il potenziamento di un‘infrastruttura adeguata e di modelli di incentivazione che possono comprendere vantaggi fiscali e altri trattamenti preferenziali, come ad esempio l‘utilizzo di corsie riservate agli autobus, parcheggi gratuiti, o l‘utilizzo di stazioni di ricarica pubbliche. Perché investire nella mobilità elettrica conviene? Scopriamo i vantaggi.

01Sostenibilità ed efficienza: il valore della mobilità elettrica

Oltre al minore impatto ambientale, i motori elettrici presentano numerosi vantaggi rispetto ai motori a combustione interna come il loro design semplice, la minore intensità di manutenzione, la rumorosità inferiore e l‘eliminazione di emissioni locali. L‘elettromobilità, inoltre, è fondamentale per ridurre molti altri effetti negativi del traffico stradale: i veicoli elettrici non sono dotati di tubi di scappamento e producono emissioni pari allo zero, quindi avere veicoli elettrici e meno motori a combustione sulle strade implica una diminuzione dell’inquinamento. Investire nella mobilità elettrica, dunque, è una scelta precisa che permette di intervenire in modo trasversale in diverse sfere d’azione legate al futuro del nostro pianeta:

 

  • Benessere e salute: l’emergenza smog è sempre più cronica nelle città italiane, dove l’aria risulta irrespirabile per l’intero arco dell’anno, con picchi nella stagione invernale. Secondo “Mal’aria”, il report annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nei centri urbani, a gennaio 2020 diverse città italiane hanno già registrato 18 superamenti di polveri sottili (PM10). Tra le principali fonti di emissione degli agenti inquinanti, il traffico incide sensibilmente. Attualmente in Italia si contano 38 milioni di auto private, che in totale soddisfano il 65,3% degli spostamenti. Per invertire la rotta e ridurre l’inquinamento atmosferico nelle nostre città, è necessario ribaltare completamente le gerarchie degli spostamenti, mettendo in campo la decisione di utilizzare tecnologie a zero emissioni e cambiando stile di mobilità.
  • Impatto ambientale: come evidenziato dal recente studio realizzato dal Politecnico di Milano “Smart Mobility Report – Opportunità e sfide emergenti per la filiera della mobilità elettrica in Italia”, le emissioni di anidride carbonica lungo l’intero ciclo di vita del veicolo risultano essere inferiori per le vetture elettriche rispetto a quelle a motore. Inoltre, l’indagine riscontra che le emissioni si abbassano con l’abbreviarsi della filiera produttiva: nel caso di un veicolo elettrico completamente Made in Italy, le emissioni di COnecessarie per alimentare il suo ciclo di vita appaiono minime, determinando un beneficio importante per contrastare l’inquinamento atmosferico.
  • Benefici economici: la mobilità elettrica, con i suoi vantaggi in termini di ambiente e salute, determina l’incremento della qualità della vita. Questo si rispecchia positivamente nella realtà dei luoghi che sostengono la mobilità elettrica, diventando fonte di attrazione sia per start-up e grandi aziende pronte a trarre vantaggio da questa transizione, sia per le persone e le famiglie che desiderano vivere in un’ambiente più pulito
  • Indipendenza energetica: l’elettricità può essere generata da fonti energetiche locali e questo permette di potenziare l’economia locale o nazionale e ridurre i costi.

02Strumenti di sostenibilità: il piano urbano e le direttive europee

 

Per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e tutelare il futuro del nostro pianeta, l’Unione europea ha introdotto nuove misure che mirano a contenere le emissioni di gas a effetto serra del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo attribuito all’Italia per i settori non ETS (il civile, l’industria non energivora, i trasporti – esclusa l’aviazione – e l’agricoltura) è declinato nella proposta di Effort Sharing Regulation (ESR) che assegna all’Italia un obiettivo di riduzione delle emissioni del 33% da raggiungere entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005: l’Italia dovrà ridurre, rispetto al 2016, le emissioni di gas serra in questi settori di una quantità pari a circa 50 Mt (milioni di tonnellate) di CO2 equivalente, che equivale a ridurre di circa la metà le emissioni dal trasporto stradale.

Al fine di ridurre la sua dipendenza dal petrolio e di raggiungere gli obiettivi fissati dal pacchetto “Unione dell’Energia” (Energy Winter Package), è necessario adottare   atti legislativi e non legislativi, riguardanti alcuni dei settori più importanti della politica ambientale ed energetica dell’UE: tra questi, lo sviluppo della mobilità elettrica. In quest’ambito la Direttiva UE 844 del 30 maggio 2018 ha introdotto l’obbligo di installare le strutture necessarie per i punti di ricarica dei veicoli elettrici negli edifici residenziali e non residenziali. L’obiettivo più a breve termine (2020) è installare almeno 800.000 punti di ricarica. Le azioni dell’Unione Europea per lo sviluppo della mobilità elettrica prevedono anche l’adozione di vari tipi di incentivi per incoraggiare l’acquisto di veicoli elettrici.

Sul piano delle politiche nazionali, invece, uno strumento normativo efficace per garantire la sostenibilità nella gestione dei trasporti è il piano urbano di sostenibilità,  previsto dalla normativa nazionale per “soddisfare i bisogni di mobilità della popolazione, assicurare l’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico e acustico, la riduzione dei consumi energetici, l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, la minimizzazione dell’uso individuale dell’auto privata e la moderazione del traffico, l’incremento della capacità di trasporto, l’aumento della percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi e la riduzione dei fenomeni di congestione nelle aree urbane”. Il Piano si articola in una strategia con un orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo e sviluppa una visione di sistema della mobilità. Il suo obiettivo è favorire la sicurezza, l’accessibilità per tutti e implementare le tecnologie per accrescere “l’intelligenza” tra infrastruttura, veicolo e persona. La politica dei trasporti costituisce dunque uno dei principali fondamenti su cui si impernia la strategia europea in tema di sostenibilità urbana. Gli impatti sull’ambiente, sulla salute umana e sull’economia, generati dall’attuale configurazione del sistema dei trasporti, incidono negativamente sulla qualità della vita nelle aree urbane. Ripensare la mobilità urbana al fine di ridurre gli effetti negativi da essa generati è quindi una priorità.

 

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