Spesa sostenibile in estate: i prodotti da prediligere

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01Frutta e verdura locale: cosa offre l’estate 02Proteine vegetali: alternativa più sostenibile rispetto ai cibi animali

Prediligere cibi biologici, locali e a basso impatto ambientale rispetto ad altri più energivori e inquinanti è una scelta non solo etica, ma necessaria: l’alimentazione causa circa il 30% delle emissioni di gas serra come evidenzia la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

Il cambiamento, dunque, parte dal carrello della spesa: ecco alcune idee e consigli su cosa acquistare in estate per mangiare in modo sostenibile.

01Frutta e verdura locale: cosa offre l’estate

Piatti estivi vegani o vegetariani per salvare il pianeta. Comprare frutta e verdura di stagione, biologica, locale a km 0 è molto più ecologico. Si possono trovare direttamente al mercato dei coltivatori o tramite i gas, i gruppi di acquisto, evitando di prenderli al supermercato con tutti gli imballaggi in plastica e le emissioni in atmosfera che hanno prodotto per il trasporto e la distribuzione.

Ad esempio, comprare delle semplici banane che arrivano dal Brasile, implica una quantità consistente di emissioni: arrivando in Italia tramite aereo percorrono 8903 km, con un impatto ambientale pari a 1992 kg di CO2. Se il trasporto viene effettuato in macchina, invece, la quantità di emissioni è equivalente a 1605 kg di CO2. Il passaggio in treno, invece, implica 553 kg di CO2.

Provenendo da lunghe distanze, la frutta può perdere gran parte dei nutrienti. Acquistare prodotti territoriali significa contribuire a ridurre l’inquinamento e sostenere l’economia locale e gli agricoltori che rendono disponibili alimenti sfusi e salutari perché i prodotti sono freschi e privi di conservanti. In particolare, durante la stagione estiva, la natura ci regala tantissimi colori e profumi di cui si può beneficiare acquistando nel proprio territorio: pomodori, insalata, cetrioli, angurie, meloni, melanzane, zucchine, peperoni e tanto altro.

02Proteine vegetali: alternativa più sostenibile rispetto ai cibi animali

Come sostiene il World Watch Institute, con la crescita della popolazione mondiale il consumo di carne pro capite è più che raddoppiato rispetto alla scorsa metà del secolo. Con i metodi tradizionali la domanda di proteine animali si tradurrà in un uso non sostenibile delle risorse naturali. I cibi animali, infatti, consumano molte più risorse rispetto a quelli vegetali con un impatto enorme sul Pianeta: le carni rosse in particolare, ma anche il pesce da acquacoltura.

Per la sola produzione della carne di manzo, come emerge da una ricerca dell’Università di Oxford pubblicata sulla rivista scientifica Science, si emettono 105 grammi di CO2 e si consumano 370 metri quadrati di suolo. Da considerare, inoltre, anche l’energia fossile necessaria per la produzione di cibi animali decisamente superiore rispetto a quella utilizzata per ottenere fonti vegetali.

Tra i cibi di cui ridimensionare il consumo ci sono pollo, maiale, salmone, pesci da allevamento e il formaggio. Carne e pesce possono essere sostituiti con legumi e cereali: quest’ultimi forniscono vitamine del gruppo B e sono una fonte di fibre e di minerali. Le leguminose, invece, apportano proteine in quantità anche maggiori rispetto alla carne. Da provare anche i semi oleosi, come mandorle, noci e semi di girasole: particolarmente ricchi di lipidi, apportano numerosi benefici al benessere fisico.

In questo modo, basta davvero poco per modificare le nostre abitudini alimentari e adottare una dieta che faccia bene al Pianeta e anche alla salute.

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