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Bilancio di Sostenibilità: gli esempi che arrivano dalle aziende

5 minuti
01Moda: Ferragamo 02Food: Ferrero 03Energia: Gruppo CVA

Il Bilancio di Sostenibilità, come definito dall’Unione europea nel Libro Verde della Commissione nel 2001, rappresenta “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Sei anni dopo, anche l’Italia ha fissato una definizione nazionale descrivendo il bilancio di sostenibilità come “l’esito di un processo con cui l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato”. Cosa significa in sostanza? Nella logica del Bilancio di Sostenibilità, si richiede ad una organizzazione, impresa, ente pubblico o associazione, di comunicare periodicamente gli esiti della sua attività, non limitandosi agli aspetti finanziari e contabili ma considerando anche le implicazioni d’impatto sul territorio, sull’ambiente e sulla società. Ecco alcuni esempi di aziende che, nel loro Bilancio di Sostenibilità, hanno fissato e raggiunto obiettivi a tutela dell’ambiente.

01Moda: Ferragamo

Già nel 2016, Ferragamo ha deciso di esplicitare la propria sensibilità sui temi legati alla sostenibilità. Prendendo come base d’analisi gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite, ha intrapreso un processo di definizione dei propri obiettivi in ambito di sostenibilità.  Grazie all’adesione nel 2019 al Fashion Pact, il Gruppo ha confermato il proprio impegno in ambito di tutela ambientale integrando tre ulteriori Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) all’interno del Piano di Sostenibilità: lotta contro il cambiamento climatico, vita sott’acqua e vita sulla terra. Nel 2020, il Fashion Pact ha pubblicato il suo primo Progress Report, che misura i progressi dell’impegno preso su clima, biodiversità e oceani e indirizza verso azioni che generino un impatto significativo. L’obiettivo di Ferragamo si dilata nel tempo e punta a creare un piano che abbia un orizzonte temporale al 2022, in linea con la strategia del gruppo e al fine di favorire una maggiore integrazione tra obiettivi strategici e di sostenibilità. Per ambire a questo risultato, il Piano di Sostenibilità viene aggiornato annualmente e revisionato sia dai vertici aziendali e dal Comitato Controllo e Rischi, creando così una visione condivisa a livello generale. A partire dal 2016, la Salvatore Ferragamo ha ottenuto le Certificazioni ISO 14064, legata alla rendicontazione delle emissioni di CO2, e ISO 14001, che definisce un Sistema di Gestione Ambientale. Inoltre, l’Azienda ha ottenuto ha ottenuto la Certificazione ISO 50001 per la sede di Osmannoro, al fine di garantire un uso più efficiente e sostenibile dell’energia.

02Food: Ferrero

Tra gli esempi virtuosi, spicca anche Ferrero. Le strategie in termini di Responsabilità Sociale d’Impresa, come emerge dal Bilancio 2020, hanno due focus principali: le persone e il pianeta.  Per Ferrero l’attenzione al consumatore è inserita all’interno di una pratica quotidiana che ha il suo fondamento in un senso di responsabilità che va ben oltre gli obiettivi commerciali e si concretizza attraverso la strategia Ferrero per la nutrizione, la continua innovazione, la sicurezza alimentare e la comunicazione trasparente e responsabile. Alcuni obiettivi di sostenibilità rivolti al pianeta, invece, sono l’utilizzo di energia elettrica autoprodotta pari al 70% dell’energia consumata da tutti gli stabilimenti europei, di cui il 18% da fonti rinnovabili; l’applicazione a livello mondiale di un piano di azioni energetiche volto alla riduzione delle emissioni; la riduzione del 40% delle emissioni di CO2 derivanti dalle attività produttive; la riduzione del 30% delle emissioni di gas serra nelle attività di trasporto e stoccaggio; la produzione di imballaggi 100% riutilizzabili, riciclabili o compostabili.

03Energia: Gruppo CVA

La tutela del territorio e la salute delle persone sono le priorità per il Gruppo CVA, leader nella produzione di energia rinnovabile. La rete di distribuzione di CVA, gestita dalla consociata DEVAL, corre lungo più di 4.200 km di linee elettriche di alta, media e bassa tensione e passa attraverso oltre 1.700 cabine di trasformazione. Per garantire la qualità del servizio offerto, il Gruppo è continuamente impegnato in un costante adeguamento tecnologico delle linee di distribuzione; sostanzialmente la totalità delle forniture è infatti monitorata da remoto attraverso contatori elettronici in grado di ottimizzare anche le letture di consumo e le variazioni contrattuali, a vantaggio del consumatore finale. Nel 2020, la catena del valore si è arricchita di un importante servizio in tema di efficientamento energetico: in qualità di General Contractor, CVA gestisce gli interventi promossi dal Governo attraverso il Superbonus 110% introdotto dal Decreto Rilancio e convertito in legge nel mese di luglio 2020. L’iniziativa è orientata a supportare i cittadini, le imprese edili ed i professionisti che intendono attivare gli interventi di efficientamento energetico finanziati attraverso il superbonus governativo Lo sviluppo di modelli sostenibili di produzione e consumo dell’energia è l’asse intorno a cui ruotano gli obiettivi del Bilancio di sostenibilità: con 3,347 miliardi di kWh prodotti – rispetto ai 3,067 miliardi nel 2019 –  il Gruppo ha coperto il 2,9% della produzione nazionale da fonti rinnovabili, presentando un miglioramento rispetto agli anni precedenti. Un traguardo che, come sottolineato dal presidente Marco Cantamessa, “è coerente con gli obiettivi europei del Green Deal, dello sviluppo sostenibile e della lotta al cambiamento climatico”.

 

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