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Carburanti ecologici per gli aerei: i viaggi aziendali guidano la domanda

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01Che sono sono i Saf, carburanti sostenibili alternativi per l'aviazione 02Carburanti sostenibili, una scelta strategica e sostenibile per le imprese 03L’impatto ambientale dell’aviazione

Le aziende sono grandi protagoniste nel processo di transizione ecologica in atto: la responsabilità sociale d’impresa, infatti, si esplicita anche attraverso obiettivi concreti da raggiungere nel segno della sostenibilità.

Sono diverse le attività che le imprese possono mettere in campo per ridurre il proprio impatto ambientale: l’acquisto di crediti di carbonio che consente alle aziende che emettono gas serra di contribuire economicamente alla realizzazione e allo sviluppo di uno o più progetti di tutela ambientale;  la redazione del bilancio di sostenibilità,  il documento che attesta un rendiconto delle attività, non limitandosi ai soli risultati finanziari raggiunti ma considerando anche l’impatto che una specifica realtà ha sul territorio e sull’ambiente; la realizzazione di eventi aziendali carbon neutral.

È il caso, ad esempio, del Gruppo CVA che ha scelto di rendere Carbon Neutral tutte le manifestazioni organizzate durante la scorsa estate e ha deciso di sostenere tre progetti certificati a livello internazionale attraverso la piattaforma UP2You: in questo modo sono state compensate le emissioni di CO₂ non riducibili prodotte dalle iniziative.

Ma non solo: anche scegliere di limitare l’impatto ambientale degli spostamenti ambientali è un’azione che può fare la differenza. Sempre più imprese, quotate e non, sono impegnate ad attestare la propria impronta di carbonio e questo spinge la domanda di Saf (Sustainable Aviation Fuel), ovvero combustibili prodotti da risorse green come oli usati e residui agricoli che consentono di ridurre le emissioni di CO2 dell’80% rispetto a quelli fossili tradizionali. Ecco di cosa si tratta.

01Che sono sono i Saf, carburanti sostenibili alternativi per l'aviazione

I Sustainable Aviation Fuel, indicati con l’acronimo SAF, sono carburanti sostenibili alternativi per l’aviazione e rappresentano l’alternativa immediatamente disponibile per contribuire in maniera significativa alla decarbonizzazione del trasporto aereo. A differenziarli dai carburanti tradizionali sono le materie prime da cui vengono prodotti: può trattarsi di materiali di scarto di varia provenienza, come oli da cucina usati (UCO), ma anche grassi animali, oli da colture in terreni marginali, rifiuti urbani e residui agroalimentari o agroforestali.

I SAF presentano caratteristiche chimiche e fisiche simili a quelle dei carburanti classici per l’aviazione e sono utilizzabili in miscela per il rifornimento degli aerei: questo consente di impiegarli utilizzando le stesse infrastrutture di rifornimento e senza il bisogno di adeguare gli aerei o i loro motori.

Gli standard internazionali di produzione prevedono che i SAF siano miscelati ai carburanti tradizionali fino al 50% senza sostanziali modifiche alle turbine degli aerei. Attualmente il loro utilizzo nell’aviazione è legato alla miscelazione con il carburante tradizionale, ma l’obiettivo è di arrivare a utilizzarli in via esclusiva.

02Carburanti sostenibili, una scelta strategica e sostenibile per le imprese

I viaggi aziendali trainano la domanda di carburanti green per gli aerei: la sostenibilità dei biocarburanti, infatti, può essere perseguita dalle imprese in modo coerente rispetto agli obiettivi ambientali, sociali ed economici, poiché la loro produzione si avvale di materie prime rinnovabili e contribuisce a evitare l’esaurimento delle risorse naturali.

Un dossier di Reuters sul tema sottolinea proprio la grande spinta che arriva dal settore dei viaggi aziendali, soprattutto perché molte imprese, per obblighi di legge in alcuni casi e per propri statuti in altri, sono tenuti e a tenere traccia della propria impronta di carbonio.

Ma l’obiettivo di ridurre le emissioni di carbonio non è l’unico perseguito dall’utilizzo dei Saf: come espresso da IATA, l’International Air Transport Association che raccoglie attualmente 290 compagnie aeree provenienti da 120 Paesi, la sostenibilità dei carburanti green non deve essere legata solo alla riduzione delle emissioni inquinanti durante il loro ciclo di vita. Secondo le linee guida indicate dall’associazione, infatti, la produzione di SAF deve limitare l’impiego di pesticidi e fertilizzanti, ridurre l’utilizzo d’acqua, non utilizzare terreni destinati alle filiere alimentari e dei mangimi animali ed evitare il ricorso ad attività di deforestazione.

03L’impatto ambientale dell’aviazione

Nel percorso verso la decarbonizzazione l’impiego di SAF è considerato uno degli elementi chiave e richiede l’impegno congiunto di numerosi soggetti di varia natura, anche a livello legislativo. L’aviazione contribuisce per oltre il 2% delle emissioni globali di gas serra. Si tratta di un settore che attualmente dispone di un limitato numero di strumenti in grado di ridurre significativamente le emissioni inquinanti nel breve e medio periodo. Le due linee di  azione su cui è possibile intervenire sono due: l’incremento di efficienza nei motori e nell’aerodinamica e l’utilizzo dei carburanti sostenibili.

Per raggiungere l’attuale obiettivo della IATA di emissioni zero entro il 2050, le compagnie aeree devono continuare a raggiungere una riduzione uguale o maggiore ogni anno. Una riduzione annuale dell’1,7%, ad esempio, diminuirebbe le emissioni solo di circa il 40% entro il 2050. Le tecnologie di risparmio energetico e l’ottimizzazione sono aspetti fondamentali della decarbonizzazione e, senza di esse, il volo a emissioni zero non sarà possibile in tempo.

A riguardo, come mostra il piano strategico di IATA sottoscritto dalle compagnie aeree che ne fanno parte, l’intero settore dell’industria aeronautica è impegnato già da qualche anno in uno sforzo collettivo per raggiungere importanti obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2: il primo test di volo di un aereo alimentato con biocarburante risale al 2008, mentre i primi voli commerciali con utilizzo di SAF sono del 2011.

A ulteriore supporto verso lo sviluppo sostenibile del settore, nei mesi scorsi l’Icao (l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale dell’Onu) ha raggiunto un accordo alla presenza di rappresentanti di 184 nazioni per concordare nuove misure, tra cui investimenti nelle tecnologie aeronautiche, la semplificazione delle operazioni di volo e l’aumento della produzione e dell’uso di carburanti per aviazione sostenibili. Un’iniziativa che si inquadra nella strategia globale di arrivare a zero emissioni nette, ovvero la condizione in cui le emissioni degli operatori vengono compensate da finanziamenti a interventi per l’ambiente. Questo traguardo, secondo gli analisti, potrà essere raggiunto solo con un forte supporto pubblico allo sviluppo degli aerei elettrici e di quelli alimentati a idrogeno.

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