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Etichetta ambientale digitale: come cambierà il nostro modo di fare la spesa

4 minuti
01Che cos’è l’etichetta ambientale 02Dove si trova l’etichetta ambientale e quale informazioni contiene 03I vantaggi dell’etichetta ambientale: cosa cambierà

Prendere lo smartphone, avviare la fotocamera, inquadrare il codice a barre (o il QR Code) di un prodotto e avere accesso in tempo reale a tutte le informazioni sulla sua composizione, riciclabilità e sostenibilità.

Questa opportunità, impensabile fino a qualche anno fa, potrebbe diventare parte della nostra routine al supermercato con l’implementazione dell’etichetta ambientale.

Dal 1° gennaio 2023, infatti, entrerà in vigore l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi e, tanti operatori stanno valutando il ricorso al digitale: un’opzione che consente di risolvere in modo più economico ed efficiente una serie di difficoltà tecniche, riguardanti soprattutto i packaging complessi, piccoli o già densi di informazioni. Ecco di cosa si tratta.

01Che cos’è l’etichetta ambientale

L’etichettatura ambientale degli imballaggi consiste nell’applicare un’etichetta su tutti gli imballaggi immessi sul mercato italiano, per facilitarne la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio.

L’etichetta fornisce sia informazioni sulla composizione degli imballaggi, sia sul loro corretto smaltimento da parte del consumatore: l’apposizione di entrambe le tipologie di informazioni è obbligatoria per i soli imballaggi immessi nel territorio italiano e deve essere applicata a tutte le parti separabili manualmente come ad esempio nel caso di bottiglia e tappo.

Il Decreto Legislativo 3 settembre 2020, n. 116 ha indicato i criteri informatori dell’attività di gestione dei rifiuti di imballaggio.

In primo luogo si impone che tutti gli imballaggi siano “opportunamente etichettati secondo modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché per fornire una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi”.

Con questa etichettatura devono essere fornite le informazioni sulle possibili destinazioni finali degli imballaggi una volta diventati rifiuti.

A ciò si aggiunge l’obbligo, per i produttori, di indicare – ai fini dell’identificazione e della classificazione dell’imballaggio – la natura dei materiali di imballaggio utilizzati: ciò riguarda sia le tipologie di imballaggio, destinati ai consumatori finali (canale B2C) che quelli destinati alle imprese (canale B2B).

02Dove si trova l’etichetta ambientale e quale informazioni contiene

L’etichettatura ambientale va inserita sulle singole componenti separabili manualmente (tappo, nastro, pellicola) oppure sul corpo principale dell’imballaggio (bottiglia, scatola, vassoio).

In alternativa, si può trovare anche sulla componente che riporta già l’etichetta e rende più facilmente leggibile l’informazione Quando la dimensione dell’imballaggio non rende fattibile l’inserimento delle informazioni si possono usare QR Code o App per fornire i dati necessari.

Non vi sono indicazioni specifiche o cogenti in merito alle modalità di etichettatura: ciascuna azienda ha la facoltà di comunicare con modalità grafiche e di presentazione, liberamente scelte, purché efficaci e coerenti con gli obiettivi previsti.

Le informazioni che devono essere inserite sull’etichetta, invece, valgono per tutti e riguardano il tipo di imballaggio, l’identificazione del materiale, la famiglia del materiale e l’indicazione sul tipo di raccolta (se differenziata o no).

03I vantaggi dell’etichetta ambientale: cosa cambierà

Per supportare le imprese, ma anche i cittadini, nel comprendere il funzionamento dell’etichetta ambientale, il CONAI  – Consorzio nazionale imballaggi ha pubblicato apposite Linee Guida che indicano, anche graficamente, come potrà essere strutturata un’etichetta ambientale.

Il principale alleato delle aziende in questa nuova sfida è la digitalizzazione, ovvero la creazione di un’etichetta che non solo informi sul materiale cui è fatto il prodotto attraverso la scansione del codice a barre o di un QR code, ma riesca a indicare al cittadino, con estrema precisione, dove come e quando conferire quel rifiuto nell’apposito cassonetto su tutto il territorio nazionale, rispettando le specifiche regole della differenziata del Comune in cui si trova l’utente.

Il nostro modo di fare la spesa si appresta ad affrontare grandi cambiamenti: l’etichetta ambientale, infatti, rappresenta uno strumento che, se ben realizzato, può dare grande impulso all’economia circolare e rendere i consumatori dei veri e propri leader della raccolta differenziata.

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