greenwashing

Greenwashing: come l’Unione Europea tutelerà i consumatori vigilando sui falsi “green claim”

4 minuti
01Informazioni fuorvianti in tema ambientale: quali sono 02Greenwashing: chi sono gli enti certificatori e chi effettua i controlli

“Tutti sostenibili e tutti green”: sarebbe bello, ma il migliore dei mondi possibili appare molto lontano dalla realtà, nonostante le affermazioni di impegno ambientale siano proclamate e pubblicizzate su moltissimi prodotti. Spesso, infatti, si tratta di informazioni false e ingannevoli che rientrano nella pratica del greenwashing.

A soccorrere i consumatori martellati e confusi da messaggi ingannevoli è intervenuta la Commissione Europea con una serie di modifiche alle direttive sulle pratiche commerciali sleali, la Unfair Commercial Practices, e sui diritti dei consumatori, chiamata Consumer Right. Scopriamo di cosa si tratta.

01Informazioni fuorvianti in tema ambientale: quali sono

Vietati i claim che richiamino in modo ambiguo e non verificabile la questione ambientale o sociale fuorviando in modo illegale il consumatore. Questo tipo di informazioni poco chiare e incomplete sono considerate pratica sleale che trae vantaggio sulla concorrenza.

Vietato anche tacere sull’obsolescenza programmata, cioè quando non vengono fornite notizie sulle funzionalità che limitano la durata di un prodotto, che per continuare a funzionare bene richiede l’effettuazione di aggiornamenti software.

Bocciate anche le affermazioni ambientali generiche e vaghe: la normativa è precisa su questo punto chiedendo di dimostrare la reale prestazione ambientale del prodotto.

 

02Greenwashing: chi sono gli enti certificatori e chi effettua i controlli

A questo punto bisogna capire in quali casi le aziende possono inserire messaggi in chiave di sostenibilità ambientale. Solo quando la veridicità della prestazione è dimostrata e certificata da un ente indipendente e il messaggio è preciso e completo.

Facciamo un esempio: non basta dire “Biodegradabile”. Bisogna entrare nello specifico, descrivendo le modalità con le quali il prodotto diventa biodegradabile, quindi la dicitura corretta potrebbe essere: “l’imballaggio è biodegradabile attraverso il compostaggio domestico in un mese”.

Le prestazioni ambientali possono essere certificate sia con l’Ecolabel UE, sia con altri sistemi di etichettatura ufficialmente riconosciuti dagli Stati membri.

Una volta che le modifiche proposte dalla Commissione Europea diventeranno legge, i consumatori dell’Ue saranno tutelati secondo il solito procedimento-quadro: da una parte agiscono le autorità dei consumatori attraverso sanzioni pecuniarie, dall’altro ci sono le associazioni dei consumatori che per loro conto possono intentare azioni legali.

In base a una valutazione caso per caso, l’autorità di protezione dei consumatori può sanzionare l’azienda che ha compiuto greenwashing.

Per i consumatori è anche possibile chiedere il risarcimento del danno, la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto.
Le autorità competenti, una volta che il fatto viene accertato, hanno la possibilità di richiedere la rimozione della dicitura ingannevole o altre azioni correttive.

Un’ulteriore tutela per i consumatori riguarda l’accesso alle informazioni relative ai prodotti: è loro riconosciuto il diritto di essere perfettamente informati dalle aziende sulla durata garantita dei prodotti e sulla possibilità di ripararli (come detto, per i beni digitali sarà necessario fornire tutte le informazioni sugli aggiornamenti software necessari a garantirne la funzionalità nel lungo periodo).

Tutte queste comunicazioni al consumatore dovranno essere fornite prima dell’acquisto, presentandole in modo comprensibile sia sulla confezione che nella descrizione del prodotto sul sito web: la chiarezza prima di tutto.

Promo
CVA SEMPREGREEN

L’offerta per pagare l’energia al prezzo all’ingrosso e rendere più sostenibile la tua casa consumando solo energia verde certificata.

vai all'offerta
consumatori sostenibili

Essere consumatori green: 7 consigli per scelte di acquisto consapevoli

La prima regola è smascherare il greenwashing, una pratica con cui le aziende si creano una falsa reputazione positiva sotto il profilo ambientale.
etichetta digitale

Etichetta ambientale digitale: come cambierà il nostro modo di fare la spesa

Dal gennaio 2023, potrebbe bastare uno smartphone per conoscere composizione e riciclabilità di un singolo prodotto.